Quarto Festival del pane di Marano Vicentino: quattro giorni che hanno portato la comunità “nel cuore del pane”, che sono stati un successo di pubblico, con un apprezzato programma culturale e artistico che ha confermato Marano quale lievito di una passione che unisce la tradizione, al sapere delle mani, all’innovazione tecnologica.
Circa 3mila persone hanno attraversato questo fine settimana Panis Marano, che è stato risparmiato dalla pioggia e ha potuto quindi confermare tutti gli appuntamenti del ricco calendario. Ad aprire il festival sono stati i musicisti Adam Gomez e Giuseppe Dal Bianco, all’auditorium comunale, che hanno introdotto il vivido racconto di Antonia Arslan attorno al ritrovato “Canto del pane” di Daniel Varujan. Il poeta armeno morto trentenne nel 1915 – tra le prime vittime del genocidio -, ci ha lasciato un documento prezioso che è un inno alla vita e che, non a caso, è stato presentato in apertura a questa edizione di Panis Marano.
“Anno dopo anno il festival è un’occasione per valorizzare la vita nel fare comunità attorno al bene più umile, il pane”, sottolinea il sindaco, Piera Moro.“Ma l’importanza dell’edizione 2016 sta anche nell’aver potenziato i diversi aspetti culturali legati al pane e a quel mondo che lavora sodo per produrre un pane di qualità. Dietro alle forme di pane che abbiamo portato in piazza a Marano in questo fine settimana c’è una materia prima eccellente, ma anche il rispetto dell’ambiente, per avere sempre grani e acqua puri; c’è la tecnologia, capace di sostenere il lavoro con l’innovazione e di rinnovarsi nel quotidiano, per mettere a disposizioni nuove soluzioni a sostegno del mercato e dell’economia di un paese”.
L’attenzione alla cultura e all’arte ha rappresentato il fulcro del Panis 2016, che ha richiamato un pubblico numeroso e di diverse età. Nell’ottica Rizzato e in piazza Silva sono state allestite le mostre “Nomine panis. Il valore del pane tra arte e senso” di Elvezia Allari e “Il pane a Marano nel ‘900”, di foto d’epoca. Oltre ad Adam Gomez e Giuseppe Dal Bianco, le musiche sono state quelle della Gafarov ensemble, il Chouckali trio, la Bottega Baltazar, Edvin Duric e infine la Zigan cafè buskers band. Una colonna sonora che ha scandito – nello spazio allestito dalla ditta Sottoriva con letecnologie per l’arte bianca – il ritmo di incontri con esperti del settore, come il tecnologo Carlo Gronchi e il fornaio Davide Longoni, Nicola Trentin, presidente dei panificatori regionali di Confartigianato, e Guido Stecchi dell’Accademia delle 5T, fino all’assessore regionale alla Formazione, Elena Donazzan.
Per il direttore artistico, Marco Valletta, è stato “un evento unico, per quanti hanno voluto scoprire il valore di un pane di qualità. Mi sento orgoglioso- aggiunge – di aver fatto parte di una squadra che ha lottato a denti stretti per fare di Panis Marano 2016 uno straordinario evento. Il consumatore che ha partecipato ha scoperto il senso culturale del mondo del pane e il valore aggiunto legato alla qualità del pane”. Questo è stato possibile anche grazie alla presenza di dieci fornai in piazza Silva, che sabato pomeriggio e l’intera domenica hanno proposto le loro specialità accompagnate a un companatico d’eccellenza. “In questo modo gli ospiti sono diventati protagonisti nel vedere, ascoltare, degustare e informarsi sul pane di qualità”.
Un ringraziamento da parte dell’amministrazione e dello staff di Panis Marano va ai tanti che hanno collaborato e sostenuto il festival, in particolare agli sponsor Banca di credito cooperativo San Giorgio Quinto Valle Agno e brevetti Gasparin.