Un ring degno del miglior Mike Tyson ieri sera alla riunione di quartiere del Santo, tra l’amministrazione comunale e i residenti.
Ad accendere la scintilla il ‘caso Tintess’, che ormai da anni tiene banco a causa dei fumi e dei forti odori chimici che fuoriescono dall’azienda e infastidiscono l’intero quartiere a sud di Thiene. E l’amministrazione, dopo averle tentate tutte dal punto di vista legale, alla fine ha ’spuntato’ un concordato privato con la proprietà che prevede la realizzazione di un nuovo depuratore entro la fine del 2016.
Non sono sembrati contenti però i residenti, stanchi della puzza chimica che obbliga a tenere chiuse porte e finestre e che causa quel fastidioso ‘ranteghin’ in gola. Ma il sindaco Giovanni Casarotto e la sua giunta non hanno abbassato la guardia e con toni accesi e determinati hanno letteralmente battuto i pugni per far capire di averle tentate tutte per trovare una soluzione rapida, ma di avere di fatto le mani legate dalla burocrazia.
Perché alla fine, di burocrazia si deve parlare. E di buon senso. Due concetti che spesso cozzano tra di loro ma che in questo caso, hanno lo stesso peso sulla bilancia.
I fatti
La nota azienda di Thiene, che dal 1969 opera nel settore tessile, nel 2006 aveva chiesto e ottenuto la concessione di ampliare il quantitativo dei reflui a depurazione, introducendo nella gamma dei prodotti trattati anche una serie di rifiuti speciali. L’attuale amministrazione comunale, in disaccordo con la proprietà della ditta e con le recenti autorizzazioni, nel 2013 ha ‘impugnato’ il permesso facendo ricorso al Tar di Venezia. Ricorso che è stato perso e di fatto ha legittimato la Tintess a procedere nel suo intento. Infinite e costanti le lamentele dei residenti, che spesso si sono rivolti alle forze dell’ordine per ‘chiedere aiuto’ e mettere un freno agli odori.
Le azioni
“Il caso Tintess rimane una delle priorità per l’amministrazione comunale – ha dichiarato Andrea Zorzan, assessore ai Lavori Pubblici – Le analisi di Arpav e di una ditta privata alla quale ci siamo rivolti, hanno confermato la regolarità delle emissioni e noi, come amministrazione, quando combattiamo una battaglia dobbiamo usare carte e numeri per vincerla. In questo caso, il ricorso al Tar è stato perso, dal punto di vista legale, non abbiamo altre armi”.
Alla richiesta del comitato di quartiere, presieduto da Enzo Valente, di avere il nulla osta dall’amministrazione per andare oltre e fare richiesta al NOE (Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri), un sindaco infastidito dal pressing estenuante di alcuni presenti, ha manifestato il suo disappunto nel vedere che quasi nessuno dei presenti si fosse reso conto degli sforzi dell’amministrazione. “Non avete bisogno di nessuna autorizzazione – ha commentato Casarotto – Se volete fare una richiesta al Noe la potete fare, ma dovete sapere che abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere per porre fine a questo disagio”.
Il primo cittadino ha infine fatto appello ai presenti a proporre soluzioni concrete senza polemizzare inutilmente. Dello stesso avviso anche Giovanni Scarpellini, comandante della Polizia Locale che, stanco di vedere i suoi vigili accusati di non fare nulla per annientare le emissioni, ha risposto spiegando che ogni ente ha le sue competenze. “Potete anche fare richiesta al Noe – ha sottolineato Scarpellini – Ma sappiate che i Carabinieri chiederanno le analisi ad Arpav, che è l’ente preposto in queste situazioni”.
I lavori per il nuovo depuratore prenderanno il via dopo le vacanze estive, con messa in funzione entro settembre. “Spero che questo metta fine alle emissioni di odori cattivi – hanno concluso Casarotto e Zorzan – Se così non fosse, esiste una clausola nel contratto che obbliga la Tintess a migliorarlo ulteriormente fino a che non si risolve definitivamente il problema”.
Anna Bianchini