A cent’anni di distanza dal nefasto Primo Conflitto Mondiale riuscire a dare l’onore di un viso e soprattutto di un nome ai soldati italiani caduti è un’impresa molto ardua. Ma i ricercatori Giorgio Trivelli e Alberto Bosa sono riusciti a fare ancora di più. Nel libro “I caduti recoaresi della Grande Guerra” hanno ricostruito le generalità di tutti i 139 abitanti di Recoaro Terme morti nella Prima Guerra.

L’opera ha un obiettivo molto ambizioso. Raccontare quanti e soprattutto chi fossero questi 139 ragazzi che persero la vita nel conflitto. Che età avevano, che mestiere praticavano, dove vivevano e soprattutto le circostanze nelle quali morirono. Una ricerca a tutto tondo sugli uomini che anche col loro sacrificio permisero all’Italia di primeggiare contro l’Austria-Ungheria.
Un libro che si sposta tra il massiccio del Pasubio, passando per il fronte sull’Isonzo e l’Altipiano di Asiago, finendo nei terribili campi di prigionia disseminati nei vasti territori dell’Impero asburgico. Il lavoro è stato concepito e scritto a quattro mani dallo storico Giorgio Trivelli, già autore di numerose pubblicazioni, e dal giovane ricercatore Alberto Bosa, ambedue recoaresi.
“Volevamo restituire ai nostri concittadini la dimensione a tutto tondo di uomini, di giovani, di ragazzi che un tempo sono stati loro compaesani – dicono – ciascuno con il proprio vissuto e ciascuno protagonista di una propria personale tragedia culminata in una fine ingiusta, immeritata e prematura, spesso preceduta da indicibili sofferenze e da fatiche disumane”.

 

F.P.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia