La Giunta Zaia preferisce curare i bilanci al posto dei malati. La tanto sbandierata Azienda Zero avrà sì il compito di far risparmiare il pubblico, ma il pareggio di bilancio sarà pagato dai cittadini”. Così, la Consigliera regionale Cristina Guarda critica duramente il progetto di riforma della sanità veneta voluta dal Governatore Zaia e dalla sua Giunta, ma a battere i pugni sul tavolo ci sono anche Sergio Berlato e il presidente della conferenza dei Sindaci dell’Altovicentino, che pretende di sapere cosa c’è veramente dietro l’accorpamento di Ulss 4 e Ulss 3 di Bassano, che sembra destinata a fare la parte del leone. La voce che tutti gli uffici amministrativi passeranno a Bassano del Grappa circola insistentemente e durante l’ultima seduta della Commissione Sanità, Berlato ha portato la voce di chi si dice preoccupato da quanto sembra dover accadere a breve e che potrebbe comportare lo spostamento di dipendenti e funzionari. Altro che promesse di rafforzare il sistema sanitario dell’Alto Vicentino. Al momento nessuno si degna di tranquillizzare gli animi di chi non riceve risposte ufficiali su quanto accadrà realmente.
“Secondo Zaia – afferma Guarda – abbiamo la migliore sanità del mondo, ma allora perché dobbiamo riformarla? Forse perché la spesa sanitaria veneta è sempre più alta? Forse perché non sappiamo e non ci dicono dove sono gli sprechi? Forse perché tante Ulss garantivano poltrone politiche?”.
“Anche in Veneto – continua la Consigliera – i cittadini accedono sempre di più ai servizi sanitari privati per colpa delle lunghe liste d’attesa. E così accade che per ogni 100 euro spesi in sanità nel Veneto, 35 sono a carico delle famiglie che sono costrette ad acquistare dal privato o in libera professione le prestazioni che le strutture pubbliche non erogano, e questo proprio a causa della politica della Giunta Zaia. E allora sorge una domanda spontanea: se diminuiscono gli utenti nel pubblico, perché aumenta la spesa? Non accade forse perché paghiamo gli interessi superiori al 20% di tutti i project financing voluti dalla Giunta (Santorso, Ospedale all’Angelo, Castelfranco-Montebelluna ecc.), quando invece se gli ospedali fossero stati realizzati accendendo semplici mutui di prestito avremmo pagato soltanto il 9% di interessi? I project financing che Zaia non vuole toccare nonostante le sue roboanti promesse tolgono dai bilanci delle Ulss ingenti risorse, che invece di essere utilizzate per curare i malati servono a pagare i profitti e gli interessi ai costruttori in regime di project financing”.
“La riforma è dunque un tampone a breve termine – sottolinea Cristina Guarda -, non un progetto lungimirante. Ecco perché siamo contro una proposta che non ha una visione della nostra futura sanità. E intanto la sanità veneta è scesa al quinto posto in Italia. Dobbiamo aspettarci di scendere ancora di un altro gradino?”.
La proposta
“E allora ecco le proposte della coalizione PD-Civiche per una sanità più efficiente e più vicina ai cittadini: più potere ai sindaci nella programmazione del sociale, il controllore non può coincidere con il controllato, creazione di 50 nuove Medicine di Gruppo, creazione di 100 nuovi posti letto negli Ospedali di Comunità e 100 nuovi medici e 200 nuovi infermieri nei reparti degli ospedali. Proposte serie, concrete, che hanno al centro le vere necessità dei malati”.
N.B.