Protagonisti non solo nel quotidiano di Thiene, i piccioni hanno tenuto banco nella riunione di Quartiere Centro, svoltasi alla presenza dell’Amministrazione Comunale, col presidente Alberto Vecelli che ne chiede la deportazione.
Tra i tanti argomenti affrontati per rendere più vivibile e civile la vita ai thienese, Vecelli ha puntato molto sulla questione del degrado cittadino, imputabile non solo alla presenza numerosa dei piccioni che imbrattano case e palazzi con gli escrementi, ma anche sulle deiezioni dei cani e sull’abbandono di rifiuti lungo strade e marciapiedi.
“ Deportiamoli – esordisce Vecelli – Si proceda alla loro cattura e poi al loro successivo trasferimento”, facendo sollevare qualche sopracciglio tra i rappresentanti del comune e come il sindaco Casarotto ha poi ribadito “Vedo difficile la deportazione dei piccioni – continua – Continueremo col falco elettronico”. Una spina nel fianco la questione dei piccioni, che di certo non vede l’Amministrazione con la bacchetta magica in mano, seppur sia stato palese a tutti i convenuti che la questione infastidisce e non poco, soffermandosi non solo sul disagio di trovare macchine o facciate di casa ‘bombardate’ dai pennuti. Vecelli ha spinto molto l’acceleratore sulla ‘questione piccioni’ che non solo imbrattano, ma sono portatori di decine di malattie contagiose per l’uomo e per gli animali domestici, tramite gli agenti patogeni che si trovano nei loro escrementi, trasmessi non necessariamente per contatto diretto. L’unica soluzione, o quantomeno più incisiva rispetto a quelle già attuate, per Vecelli resta la bonifica della città, da effettuarsi con la cattura dei volatili e successivo allontanamento.
Sul banco degli imputati, oltre ai piccioni, sono stati messi i cani. Ovvero i loro padroni, che li conducono bellamente per le vie del centro storico in barba al regolamento comunale di polizia locale. Come ammesso dal sindaco Casarotto “Si vedono davvero pochi cani condotti con la museruola – continua – Spesso e volentieri addirittura senza guinzaglio”.
Il Comitato chiede una modifica del regolamento per quello che risulta essere un argomento penalizzante per l’immagine della città, creando enorme fastidio ai residenti e non che si trovano sempre più spesso a zigzagare tra le cacche e le pisciate dei quattro zampe, grazie ai loro padroni che non si fanno cruccio di pulirne le tracce fastidiose.
La proposta lanciata dal Comitato è di obbligare i proprietari dei quattro zampe di apposito kit di pulizia, comprensivo non solo del sacchettino col quale raccoglierne le deiezioni ma di spray per pulire le tracce o la pipì. Proposta che l’amministrazione comunale ha accolto come spunto, da vedere poi la civiltà umana come vorrà a sottostarvi, se rispettando le prescrizioni o cercando il solito escamotage per non farsi beccare.
Ultima, ma non meno importante, piaga del decoro urbano è l’abbandono incontrollato di rifiuti lungo le strade e i marciapiedi. “Capita spesso passando per le vie del centro di vedere rifiuti di ogni sorta abbandonati, che comportano poi un dispendio di soldi per la loro raccolta extra” commenta Vecelli.
La proposta del Comitato punta sulla prevenzione, avviando campagne di sensibilizzazione, come in effetti già fatto grazie all’operato dell’assessorato all’ecologia e viabilità con l’affissione di cartelloni che invitano i thienesi, ma non solo, alle norme basilari per lasciare una città pulita. Il messaggio del Comitato al Comune è chiaro “Non mollare nella prevenzione e continuare la lotta contro l’inciviltà, incentivando il tutto con campagna specifica di civilizzazione e sensibilizzazione”.
E sempre a proposito di inciviltà, pacato ma diretto è stato l’intervento di una residente che ha denunciato l’arroganza di chi scorrazza in bicicletta, in una sorta di rapporto ambiguo e molto personale col codice della strada. Su questo aspetto l’amministrazione comunale ha ribadito l’impegno massimo, mediante la sorveglianza.
Un degrado urbano che le parti in causa (comitato, amministrazione comunale, residenti) vogliono contrastare, con ottiche differenti, per rendere Thiene ‘la città che vorrei’ ma che, levati i piccioni proprio per la loro natura selvatica, dovranno sempre combattere contro il nemico numero uno, l’inciviltà delle persone.
Paola Viero