Sabato sera alle 21 nel Teatro San Sebastiano di Valli del Pasubio verrà proiettato il film “Solo di cordata”, racconto cinematografico del mai dimenticato alpinista Renato Casarotto, morto tragicamente sul K2 a soli 38 anni. La proiezione del regista Davide Riva in virtù del suo grande valore storico e documentale è stata già selezionata come partecipante al Trento Film Festival.

Il film esce nelle sale italiane proprio a distanza di trent’anni dalla scomparsa di Casarotto, raccontandone la vita e le imprese in montagna attraverso la voce ed i pensieri dei suoi amici e familiari, ponendo l’accento sulla ricerca umana celata dietro all’azione alpinistica. Vicentino, fu tra i più grandi interpreti della specialità tra gli anni ’70 e ’80, noto per la sua indole che lo portava spesso a cimentarsi in scalate solitarie. Dopo aver aperto varie vie tra le Dolomiti, le Alpi, il Nord e Sud America, Casarotto prese la via degli Ottomila, scalando svariate volte le vette del Karakoram. Unica sua compagna di cordata fu talvolta la dolce moglie Goretta Traverso, che sempre lo seguiva nei vari campi base.
Nell’estate del 1986 l’alpinista di Arcugnano decise di ascendere in solitaria il K2 attraverso il versante sud-ovest, la cosidetta “Magic Line”. Arrivato a poche centinaia di metri dalla vetta decise però di rientrare, considerando il maltempo incombente e i tanti metri di neve fresca accumulati al suolo. Ma quando gli mancavano circa venti minuti di strada per raggiungere il Campo Base uno dei ponti artificiali su cui stava camminando si spezzò, facendolo precipitare in un crepaccio di oltre 40 metri. Vani furono i tentativi di salvarlo. Perse la vita sotto gli occhi della moglie a soli 38 anni il 16 luglio 1986, ma ben presto divenne leggenda per la sua abilità e la sua passione per la montagna.

 

F.P.

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