Una cosa è certa, Renzi ha dimostrato di non sapere stare a un tavolo da gioco. Al di là del risvolto penale che avrà il suo invito agli italiani di astenersi dal votare al referendum sulle trivelle (ancora più deprecabile se arriva da una carica politica di tale spessore), il premier è apparso chiaramente come un pessimo giocatore, uno che non ama i rischi della competizione. Di quelli che si siede al tavolo da poker solo se ha certezza di fare scala reale. E tale rimane anche se, comunque, questo inadeguato compagno al tavolo verde infine l’ha avuta vinta la partita.
Pessima uscita la sua, dirci “non votate”. E il peggio è che gl’italiani, magari non considerando di fargli un favore, hanno davvero disertato le urne in troppi. Ed ancora, il peggio è che magari, lui, con l’arrogante supponenza del ‘vincitore’ ad oltranza, si convinca che a farli ‘non votare’ sia stata la sua sortita.
Qualcuno lo dica, a Renzi, che, se il caso, ha vinto invece la logica dell’inverso: chi non ha votato è un impenitente astensionista, non un suo fedelissimo; mentre tra i 14 milioni che lo hanno fatto, sì o no che abbiano espresso, magari una buona percentuale lo ha fatto in controtendenza all’invito del premier. In pratica ha prevalso il ‘dispetto’, la voglia di contravvenire al suo invito.
“Sono appena rientrata dopo aver votato, alla faccia del ns. premier e dell’ex presidente” – è un commento ad un articolo -; un altro: “Renzi, mi hai convinto. Non volevo votare e invece l’ho fatto”.
Tanti altri, su questo tono, fanno capire che ‘mai tentare un italiano’ suggerendogli di non fare. Lui ‘non fa’ di sua volontà. Se glielo dici, invece ‘fa’. Di sicuro ha ‘perso in casa’, il presidente. Alle 19 di ieri, nel paese toscano in cui risiede, Pontassieve (Firenze), la percentuale di votanti è stata del 25,7%, quindi oltre la media nazionale. Uguale trand nella vicina Rignano, di cui Renzi è originario: alle urne il 26,5%.
La faccia contrita di colui che a malincuore ha vinto, mostrata ieri a Rai 1 durante il suo discorso, non attenua certo i malumori scatenati nell’ ante-referendum. Come riportato dal Fatto Quotidiano, infatti, Renzi è stato denunciato da Paolo Ferrero segretario nazionale di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, e, pare che sia in itinere anche la denuncia dei 5 Stelle, che vorrebbero estenderla all’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, come il premier a sostegno dell’astensionismo. Per violazione delle norme elettorali.
Intanto, pur avendo osato violarle, ieri 14 milioni di italiani se ne sono infischiati di lui. Uno su tre ha fatto traballare la sua ‘scala reale’.
Patrizia Vita