Dopo il rogo che martedì notte ha distrutto il capannone-autorimessa di Via 29 Aprile si fa largo tra gli abitanti di Torrebelvicino la paura per la possibile contaminazione dell’aria. La copertura del vecchio edificio infatti come molte altre costruite all’epoca era ancora strutturata in eternit, lega di cemento-amianto notoriamente cancerogena se dispersa nell’aria. Per questo motivo sul posto sono intervenuti gli ispettori dell’Ulss e di Arpav, che hanno effettuato numerose campionature. Il sindaco Boscoscuro ha inoltre disposto l’allontanamento dei tre residenti nelle vicinanze della rimessa in attesa delle analisi.

L’incendio è divampato intorno  all’una e 30,  probabilmente per un cortocircuito, con i Vigili del Fuoco intervenuti con prontezza dopo le segnalazioni dei proprietari del capannone, la famiglia di Ampelia Casarotto che  risiede di fronte. Nel rogo domato solo dopo sei ore è andata completamente distrutta la parte del capannone adibita ad autorimessa, dove erano parcheggiate 25 auto d’epoca da restaurare appartenenti ad uno scledense. Modelli rari come delle Lancia HF e Flavia, delle Fiat Topolino, delle MG, Jaguar e alcune Bianchine sono andati completamente distrutti. La restante parte del capannone, attualmente occupata da un magazzino privato, non ha fortunatamente subito danni.

Attualmente oltre al considerevole danno economico arrecato alla famiglia di Ampelia Casarotto e al meccanico per un totale di circa tetto torre 2500mila euro si presenta un altro grosso problema, ossia la salubrità dell’aria. I mille metri quadrati del tetto in eternit del capannone sono infatti in parte collassati, generando notevoli preoccupazioni e problematiche di inquinamento dell’aria. Nella giornata di ieri perciò il Dipartimento Prevenzione dell’ULSS 4 ha effettuato un sopralluogo nel comune di Torre su segnalazione dell’ARPAV di Vicenza per verificare la situazione ambientale, valutando eventuali pericoli per la salute. Desta preoccupazione anche la vicinanza con lo stabilimento della Fonte Margherita che imbottiglia l’acqua proprio di fronte a Via 29 Aprile.

Mentre si attendono i risultati delle campionature svolte ieri, con il Sindaco Emanuele Boscoscuro che ha definito in 3-4 giorni il tempo per avere notizie sicure, gli abitanti che vivono circostanti la struttura sono stati allontanati dalle loro case visti i gravi problemi derivanti dalla potenziale esposizione continuativa a questo materiale. In seguito il gruppo di minoranza ‘Lista Belvicino’ ha fatto sapere tramite il consigliere Nicolas Lazzari di “aver chiesto al Sindaco Boscoscuro di pronunciarsi sulla vicenda, tenendoci informati dei risultati delle analisi e sul come intenderanno bonificare l’area, considerato il rischio per l’ambiente e la salute dei nostri concittadini”.

 

Federico Pozzer

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia