Riceviamo e pubblichiamo:

Presentate al sindaco di Thiene Giovanni Casarotto oltre 500 firme per chiedere un confronto pubblico in merito alla creazione di un tempio crematorio nei pressi del cimitero di Thiene. Da qualche mese si vocifera sull’intenzione dell’amministrazione comunale di autorizzare la creazione di un tempio crematorio a ridosso del cimitero cittadino. A questo scopo è probabilmente finalizzata la “variante parziale al piano degli interventi per ampliamento della zona cimiteriale” approvata nel febbraio di quest’anno, che prevede un allargamento del cimitero, portando la distanza del suo perimetro a 100.5 metri dall’abitato.

Nella delibera in realtà non si fa alcun accenno al tempio crematorio, di cui tuttavia non ha fatto segreto il sindaco in occasione dell’incontro con i residenti del quartiere dei Cappuccini, direttamente interessato all’opera. <Stiamo procedendo spediti> ha ammesso il sindaco ad una precisa richiesta, quando ormai la serata stava volgendo al termine.

Tanta determinazione lascia però molto perplessi i residenti, angosciati per le conseguenze che potrebbe avere sulla qualità della vita un’opera di tale portata, tanto più che non sarebbero rispettati i limiti di 200 metri di distanza dalle abitazioni previsti dalla legge italiana. Per questo motivo i residenti si sono attivati, con una raccolta firme, per sollecitare un confronto pubblico che permetta di mettere sul piatto le scelte politiche, ma anche il rispetto per la qualità della vita e la salute.

Perché, se tanti altri comuni si sono opposti al progetto, Thiene ha dimostrato tanta disponibilità? È sufficiente la prospettiva di uno sconto sulle spese funerarie per mettere a repentaglio la salute dei cittadini? È morale costruire un forno che sarà in funzione per diverse ore al giorno, a un centinaio di metri dal campo dove giocano i bambini?

Noi non siamo pregiudizialmente contrari alla costruzione di un tempio crematorio, ma ci chiediamo se il luogo indicato, in mezzo alle abitazioni, sia l’unico possibile.

Va ricordato che durante la cremazione nei forni crematori viene emessa una grande quantità di inquinanti atmosferici, in particolare: polvere; monossido di carbonio (CO); ossidi di azoto e zolfo (NOx, SO2); composti organici volatili (COV); composti inorganici del cloro e del fluoro (HCl, HF); metalli pesanti. Inoltre possono aggiungersi emissioni di mercurio (dall’amalgama nelle otturazioni dentarie), Zinco (specialmente nel caso delle cremazione di tombe estumulate), diossine-furani policloro-dibenzo-p-diossine, (PCDD) , dibenzofurano policlorurato (PCDF) e Idrocarburi policiclici aromatici ( IPA.)

Si tratta di sostanze altamente tossiche e cancerogene che, anche se emesse entro i limiti di legge, non scongiurano il rischio per i cittadini che le respireranno quotidianamente a causa della troppo esigua distanza delle emissioni dalle abitazioni.

Non è un caso che l’Unione Europea preveda di costruire i crematori a non meno di 500 metri dall’abitato. Qui si tratta di ipotecare la salute dei thienesi per i prossimi 70 anni. Non prendiamo decisioni così importanti a cuor leggero.

Gruppo spontaneo di residenti in zona Cappuccini

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