Ha accontentato proprio tutti il mercatino dell’usato riproposto a Thiene per il secondo anno consecutivo. Confermato dal numero delle bancarelle sistemate lungo il tratto pedonale del Bosco dei Preti, ma specialmente dalla gente che costantemente, durante la giornata, si avvicinava spinta dalla curiosità e dalla ricca scelta degli oggetti esposti.
Uno spazio voluto dall’amministrazione comunale per permettere la vendita e lo scambio tra privati di quegli oggetti che in casa propria non servono più, se non riempire cantine o soffitte, mai decisi o convinti di volerli definitivamente buttare. Una variegata e colorata offerta, esposta con la cura personale di ciascun ‘commerciante’. Dalla macchina da scrivere, al frullatore a mano che usavano le nonne, collezioni di piatti-piattini-tazze, libri e fumetti, vestiti e scarpe, strumenti musicali, biciclette, scarpe. Un vero e proprio ‘di più’ offerto per invogliare le persone a comperare, allettate dai prezzi contenuti, in stile ‘km zero’.
Un mercatino che riscontra successo grazie all’abbinata ‘pulisco casa e ci guadagno pure qualcosa’. Questo è quanto emerge ascoltando un campione di persone che per una giornata si sono calate nella veste di simpatici venditori, ma che nella vita di tutti i giorni fanno altro.
Ce lo conferma Roberto Baschieri, 44 anni che arriva da Vicenza dove fa il consulente aziendale “E’ la prima volta che vengo qua a Thiene, ho colto subito l’occasione per dare una sistemata a casa, svuotandola da quegli oggetti che seppur sono cose personali, non ne facevo più nulla” e con lo sguardo abbraccia il suo ricco stand, mentre la signora che lo accompagna si dichiara contenta che finalmente questa usanza sta prendendo piede in Italia “come succede normalmente in Germania, che ciascun cittadino può partecipare a questi mercatini, liberi da iter burocratici e spese”.
Altra bancarella e la signora GianPaola Dal Santo di 64 anni ci racconta che arriva da Caltrano, attirata anche lei dalla possibilità di liberare la propria casa da piatti, pentole e libri. “Sono entusiasta, c’è poi così tanta gente che passa. Alla fine mi sono convinta a partecipare anche per la snellezza burocratica del comune, un iter semplice”.
Di questo avviso anche Andrea Fraccaro di 27 anni che nella vita di tutti i giorni lavora e prende spunto di questi appuntamenti a tempo perso “Perché mi piace, lo trovo un evento valido, unico del vicentino, solo qua a Thiene è libera da permessi”. E se non bastasse la varietà di oggetti che ha esposto, svuotando la propria casa, ci mette di suo anche l’allegria con cui si approccia ai possibili acquirenti “Ho anche regalato delle piccole cose, che io stesso avevo ricevuto in regalo, perché le cose non vanno sprecate”.
Piccoli cimeli di famiglia, dal valore affettivo indiscusso quelli esposti dal signor Roberto di 52 anni, che nella vita è impiegato all’Ulss “Ho colto l’occasione di questo mercatino, mettendo in vendita questi oggetti che appartenevano alla mia famiglia, per avere più spazio in casa”. Poche parole riservate mentre guarda la vecchia Olivetti adagiata con cura sul banchetto: chissà quante storie potrebbero raccontare i suoi tasti.
E se il mercatino è una ghiotta occasione per racimolare un po’ di soldi anziché buttarli via, Claudio di Alte Ceccato che accompagna Giovanna Cavaggion di 50 anni, sfrutta questa occasione anche per conoscere gente nuova, interagendo coi possibili clienti attirati dalla loro merce: “E’ una giornata piacevole perché siamo qua a mettere in vendita tutte quelle cose che ci dispiaceva buttare via. Così sapendo di questo mercatino, abbiamo svuotato completamente una soffitta e un garage. E allo stesso tempo scambiamo quattro chiacchiere con tanta gente”.
E se i perché i mercatini dell’usato stiano prendendo piede ultimamente possano essere scontati, dato la quotidiana crisi economica che ci accompagna tutti i giorni, mette simpatia la storia di Gloria Manzonato di 25 anni che arriva da Cogollo del Cengio, studentessa fresca di laurea “In casa siamo tre donne che hanno fatto parechio shopping”. Inizia così con una allegra risata, continuando “in tanti anni abbiamo accumulato una quantità di cose che ora non utilizziamo più e di buttarle via proprio non ce la sentiamo. Così eccoci qua a tentare di dare una nuova vita a questi oggetti in mano a altre persone, trasformandoli in soldi”.
Il vintage non lo batte nessuno insomma e se lo si utilizza per contrastare un momento economico generale non dei migliori, ben venga. Il riciclo dei propri oggetti fa convenienza, messo con cura e ben pulito attirando lo sguardo di un’altra persona che lo vede per la prima volta e se lo può portare a casa spendendo poco.
Paola Viero