Una non facile opera di accoglienza e integrazione durata 8 mesi, che ha visto l’amministrazione di Velo d’Astico in prima linea per assistere i profughi africani residenti nella frazione di Lago dal 6 agosto 2015, sta traballando pericolosamente e rischia di andare in fumo.
Fino a pochi giorni fa tutto sembrava andare nella giusta direzione. Da settembre i 7 ragazzi, tutti giovani sotto i 30 anni, erano stati occupati a fianco dei dipendenti comunali come supporto per la manutenzione delle strade comunali, la pulizia dei tombini e la raccolta di rifiuti abbandonati. Si erano impegnati inoltre per tenere pulito con piccoli lavoretti lo storico parco di Villa Montanina.
E per consentire una sorveglianza adeguata, anche a tutela di tutti i residenti, l’amministrazione aveva chiesto ed ottenuto che la cooperativa che ha in gestione i migranti, la Csfo di Monselice, assumesse come ‘tutor’ un uomo di fiducia, originario di Velo, in modo da poterli avere sotto controllo ogni giorno e non solo sporadicamente, visto che il precedente responsabile lo si vedeva fare visita ai ragazzi solo una volta alla settimana.
Invece, improvvisamente, l’operatore zelante è stato licenziato dalla cooperativa che l’aveva assunto ‘con effetto immediato’ il 17 marzo e al momento il posto è vacante, e non si sa fino a quando. Antonella Ceri, assessore al sociale, che da mesi si sta occupando della gestione dei profughi di Lago, non nasconde il malumore per quella che considera una pericolosa situazione di stallo. ‘Eravamo riusciti a creare – racconta Ceri – un contesto di dignitosa accoglienza e nel contempo di tentativo di integrazione, ma tutto il lavoro fatto finora è a rischio, per prima cosa la collaborazione con i ragazzi, che oggi sono autorizzati a non fare entrare in casa nessuno del comune e a chiuderci le porte in faccia’.
‘Vogliamo chiarezza e collaborazione da parte della Csfo – conclude l’assessore Ceri – perché tutto quello che hanno quei ragazzi in casa oggi, dai mobili ai vestiti, perfino i materassi, li abbiamo procurati noi come Comune e grazie al volontariato dei cittadini e alla Caritas. Prima avevamo riscontri giornalieri, adesso non sappiamo nemmeno chi porta loro da mangiare.’
Anche il sindaco Giordano Rossi non dorme sugli allori ed ha promesso la massima collaborazione all’assessore. ‘Abbiamo pronta una lettera da inviare al Prefetto di Vicenza – anticipa Rossi – in cui chiediamo che prenda in mano la situazione. La cooperativa si è presa l’impegno di seguire i ragazzi, invece ha licenziato un operatore dopo l’altro, lasciando di fatto i profughi abbandonati a sé stessi e senza nessuna possibilità di controllo da parte nostra, che abbiamo il dovere di fare anche per rispetto dei cittadini.’
Marta Boriero