Tutti in piazza per la Corsea. Domenica 20 marzo dalle 14.45, all’ingresso della discarica Corsea di Sarcedo, il Comitato Aperto per la Salute e l’Ambiente, insieme a Legambiente Veneto, ha organizzato una manifestazione pacifica per tenere alta l’attenzione sulle opere future, che dovrebbero mettere in sicurezza l’area ma che prevedono un massiccio conferimento di nuovo materiale.
Sono tante le preoccupazioni che ruotano intorno alla cava, che da quando il consorzio che la gestiva ha dichiarato il fallimento, è stata soggetto di preoccupazioni legate alla salubrità dell’acqua che riempie l’enorme falda sottostante la discarica.
La tormentata storia della Corsea inizia più di 20 anni fa e fin dall’inizio la stella non è stata di quelle buone: mancata previsione di un impianto di captazione del biogas, incendi, fino ai recenti cedimenti del fianco sud con i rifiuti che vengono incredibilmente alla luce e percolato in libera uscita. Un fatto, quest’ultimo, che a fine 2014 ha fatto venire al pettine tutti i nodi dell’impianto per rifiuti speciali assimilabili agli urbani. I problemi principali sono legati al fatto che manca un ‘tetto’ della discarica, e quindi l’acqua piovana entra e porta con sé sostanze che formano un percolato che deve essere assolutamente allontanato, pena l’inquinamento delle falde. Problemi che fanno salire i costi di gestione post-mortem della discarica. Di fronte alla scelta dei soci di non farsi carico delle spese, il consorzio l’anno scorso viene dichiarato fallito e non porta quindi a conclusione il primo progetto di ristrutturazione (del 2013) dell’impianto per cui la Provincia lo sta ‘inseguendo’ da tempo. Nasce quindi il Comitato Aperto per la Salute e l’Ambiente (lo stesso impegnato anche sul fronte Lifenergy), per far s’ che il progetto di ristrutturazione sia portato avanti comunque dalle imprese che hanno fatto parte del Consorzio come gesto di assunzione di responsabilità nei confronti di quanto il Corsea stesso ha fatto e lasciato sul territorio in maniera indelebile. Un atto dovuto per i componenti del Comitato, al quale si è unita la voce di un gran numero di Comuni della zona. L’ultima puntata della storia, la più recente, racconta del nuovo progetto di messa in sicurezza nato, a detta dei promotori, allo scopo di stabilizzare il lato sud della discarica; una messa in sicurezza che il Comitato teme nasconda un ampliamento mascherato. Il progetto prevede infatti di portare una quantità di materiale quasi pari alla metà di quanto finora scaricato. I membri del comitato si chiedono quindi se tutto ciò sia necessario e chi controllerà le centinaia di camion che arriveranno affinché non scarichino anche materiali nocivi.
Sono infatti parecchie le preoccupazioni dei cittadini ai quali danno voce il Comitato Aperto per la Salute e l’Ambiente che di recente, grazie all’operazione di trasparenza amministrativa messa in atto dal Comune di Sarcedo, dopo aver conosciuto i nomi delle 160 aziende socie del consorzio, le hanno contattate singolarmente via posta certificata chiedendo loro un gesto di responsabilità verso il territorio e l’ambiente.
“Siamo molto preoccupati per questo nuovo capitolo – sottolinea Gabriele Dal Zotto, portavoce del Comitato Aperto per la Salute e l’ambiente – e ricordiamo che giunge a breve distanza di tempo da un progetto che con molti meno materiali e meno spesa si prefiggeva di ottenere lo stesso risultato. 1500 cittadini l’anno scorso hanno firmato un appello che chiede la messa in sicurezza della discarica attraverso il contributo collettivo delle aziende vicentine che erano socie del consorzio, e che magari poco o nulla sapevano di questa situazione. E’ venuto il momento di dimostrare pacificamente la nostra determinazione ad ottenere un po’ di giustizia: la discarica ha già creato troppi problemi. Per questo abbiamo scritto a tutti i consorziati chiedendo formalmente e personalmente il loro impegno, la loro assunzione di responsabilità. Fra di esse vi sono anche nomi illustri del mondo imprenditoriale vicentino”.
La manifestazione organizzata dal Comitato Aperto per la Salute e l’Ambiente in collaborazione con Legambiente Veneto e con il patrocinio dei Comuni di Sarcedo, Montecchio Precalcino e Dueville prevede domenica 20 marzo in Via Molle (tra Montecchio e Sarcedo), proprio davanti ai cancelli della discarica, un presidio pacifico per sostenere una soluzione sicura e trasparente della problematica. “Sarà anche l’occasione – aggiunge Dal Zotto – per fare una riflessione sul destino della nostra terra. Don Albino Bizzotto di Beati i Costruttori di Pace infatti celebrerà alle 15.30 la Santa Messa della Palme dedicandola alla tutela dell’ambiente e del territorio veneto. Abbiamo invitato a partecipare tutti i sindaci delle Ulss 4 e 6, il presidente della Provincia di Vicenza, il sindaco di Padova, il Governatore della Regione Veneto e tutte le Associazioni Ambientaliste del territorio”.