Ieri sera l’ennesima vittoria e l’accesso alle semifinali. ll palmarès prestigioso come quello vantato dall’A.s.d. Hockey Breganze, che negli ultimi anni ha dato sfoggio della propria caratura sportiva sia a livello nazionale che internazionale, potrebbe correre il rischio di restare solo un ricordo.
In un piccolo comune che non raggiunge le 9.000 anime ruggisce un leone rosso nero che, con l’attuale dirigenza targata Turle, si è portato a casa dopo trentacinque anni, il terzo titolo di Coppa Italia, nonché la prima Supercoppa Italia, tornando in più a competere a livello europeo. Ancora viva l’emozione della semifinale 2015 nel campionato massimo di Eurolega contro il Barcellona, il club europeo più titolato nella storia dell’hockey.
Ma nelle ultime settimane gli animi degli addetti al settore sono stati scossi dalle recenti dichiarazioni di Antonello Turle, presidente in carica da quattro anni che, con un mix di sfida, umanità e spirito imprenditoriale, ha saputo creare un gioco di squadra, dentro e fuori la pista, fra tutti i 154 tesserati tra dirigenti e giocatori.
“Mantenere una società sportiva come la nostra, ai livelli nazionali e internazionali che sono sotto agli occhi di tutti, genera un impegno economico che nemmeno con gli sponsor si riesce a coprire – spiegano il presidente Antonello Turle e il vicepresidente Stefano Volpe – e il resto ce lo abbiamo, finora, messo di tasca nostra. Ma non possiamo più andare avanti così”.
Non basta inoltre la convenzione, in scadenza giugno 2017, con il Comune di Breganze per l’utilizzo dell’impianto sportivo, al quale la società paga un canone annuo, a cui si sommano le spese di manutenzione ordinaria dell’impianto, più i costi dei servizi (luce, acqua, gas) per rendere fruibile l’impianto stesso, riducendo cospicuamente le finanze societarie.
Comune che vai, usanza che trovi: basti pensare che la società hockey di Forte dei Marmi per organizzare la finale di Coppa Italia 2016 ha ricevuto dalla propria amministrazione comunale un contributo di 20.000 euro.
“Per mantenere la società all’apice attuale, in particolar modo la prima squadra, abbiamo bisogno di uno sforzo collettivo e solidale, non dei pochi e soliti singoli che si sobbarcano più oneri che onori. Servono maggiori aiuti, economici e materiali, da parte di tutto il tessuto sociale di Breganze” questo il punto fermo di Turle e di Volpe.
Ma se da una parte il futuro della prima squadra, per la prossima stagione è incerto, le altre squadre dell’A.s.d. Breganze possono dormire sonni tranquilli. “La cura del settore giovanile che ha portato e sta portando a casa risultati notevoli rimarrà lo stesso se non di più, con un potenziamento dell’organico che segue questo settore – tranquillizza Stefano Volpe, presentando il progetto Scuola Diffusa – Tra poco partirà una collaborazione con la società Roller Sport Valdagno. Le due società interagiranno tra loro, unendo le forze, per dare ai propri giovani atleti maggiori possibilità di praticare e potenziare lo sport che amano”.
Paola Viero