“Non sono d’accordo assessore, sono meglio 2.700 metri di area commerciale in centro che 5mila in periferia”.
Questa volta è Ascom di Schio a scendere in campo a fianco dei colleghi thienesi. Lo fa a distanza di qualche anno, quando Emanuele Cattelan, presidente a Thiene dell’associazione commercianti, era andato un sabato pomeriggio a Schio a scioperare a fianco del suo collega scledense per esprimere contrarietà all’apertura di un nuovo centro commerciale appena fuori dalla sua città.
La scena si è ribaltata e Xoccato, è sceso nella piazza mediatica del web, manifestando pieno appoggio ad Ascom di Thiene nella sua battaglia contro il comune per l’edificazione di una nuova grande struttura commerciale in periferia barattata con la realizzazione di un polo sportivo.
Cattelan, aveva espresso il disappunto dell’intera categoria nel veder edificare 5mila nuovi metri quadri di negozi nella zona del Parco Sud quando, nel contempo, non se ne farà più nulla della galleria di negozi modello City Arkaden di Klagenfurt, ipotizzata anni fa nella centralissima ex distilleria di via Trieste.
Secondo Xoccato “bisogna fermare questa assurda e illogica espansione di un commercio che fugge dai centri storici, vero valore aggiunto di professionalità e socialità intelligente”.
E attraverso le pagine del social network Facebook prosegue rivolgendosi all’assessore al Commercio Alberto Samperi: “Mi intrometto sulla querelle nata fra amministrazione comunale e gli amici di Confcommercio Thiene per portare il mio modesto contributo come presidente Ascom Schio.- Negli ultimi tempi più volte la nostra associazione ha proposto a tutti i livelli (locali, regionali e nazionali) di implementare eventuali nuovi insediamenti commerciali nei centri storici sul modello di molte città europee, proprio perchè si è oramai visto che il commercio nelle aeree esterne porta ad una desertificazione dei centri e diviene un concorrente che nulla ha da condividere con un sviluppo armonico delle nostre città. Cosa contraria, (dimostrato da insediamenti in centro) l’arrivo di nuove attività indubbiamente può creare disagi ma aumenta in modo esponenziale l’interesse e l’offerta in centro storico, motivandone maggior affluenza e vivacità. Fra l’altro, anche all’ultimo convegno a Venezia organizzato da Confcommercio Veneto dove si è parlato dei distretti commerciali, i vari relatori hanno chiaramente espresso che questa è l’unica strada possibile per salvare i nostri centri storici dalla desertificazione commerciale e sociale”.
A.B.