Aumentano su tutto il Veneto e non è risparmiata la provincia di Vicenza le polveri sottili. Da tre giorni, infatti, è nuovamente allarme smog con le previsioni dell’Arpav che non promettono niente di buono. Tutta colpa di questo inverno anomalo e delle scarse precipitazioni. Aria avvelenata, insomma, con la Regione che non ha ritenuto opportuno varare alcuna misura per tentare di ridurre le emissioni inquinanti, nonostante gli appelli degli ambientalisti. Ma l’Arpav ieri, ha diramato un bollettino straordinario e avverte che anche nei prossimi giorni «l ’alta pressione atmosferica e l’inversione termica con nebbie stazionarie che non precipitano al suolo, continueranno a favorire il ristagno e l’accumulo degli inquinanti negli strati più bassi dell’atmosfera. Per domani, giovedì 28, è previsto un passaggio di una debole perturbazione con qualche locale precipitazione, soprattutto nella parte orientale del Veneto; ciò potrebbe favorire un relativo miglioramento della qualità dell’aria anche se si ritiene che le concentrazioni di Pm10 resteranno in prevalenza su livelli superiori alla soglia dei 50 microgrammi».
L’Arpav consiglia di «adottare le seguenti buone pratiche: ridurre l’uso degli autoveicoli a motore privati; spegnere il motore dei veicoli durante le soste prolungate (fasi di carico/scarico merci, stazionamento dei bus ai capolinea, passaggi a livello); ridurre ove possibile le ore di funzionamento e le temperature degli impianti di riscaldamento domestico; ridurre l’utilizzo di stufe e caminetti alimentati a legna, cippato e pellet; evitare combustioni all’aperto di residui agricoli e forestali».

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