Da qualche settimana all’entrata di Torrebelvicino sotto al classico segnale di indicazione urbana se ne trova anche uno marrone, recitante ‘Tòre’, la dicitura dialettale del comune. L’iniziativa della maggioranza non è andata giù però ai consiglieri della Lista Belvicino, che hanno denunciato “l’inutile spreco di 452 euro, unito alla assoluta irrilevanza linguistica del nome dialettale”.

I nuovi cartelli stradali sono stati inoltre affissi anche nella frazione di Pievebelvicino, coerentemente sottotitolata con la scritta ‘Piève’. “Come consiglieri ci siamo subito attivati per capire la fondatezza dal punto di vista storico e culturale di questa scelta – scrivono – e l’unico dato che abbiamo trovato è una guida CAI del 1878, nella quale i due paesi vengono chiamati ‘Pieve di Belvicino’ e ‘Torre di Belvicino’. Perciò non ‘Tòre’ e nemmeno ‘Piève’.”

Lista Belvicino inoltre denuncia la inutilità della spesa sostenuta per la originale iniziativa urbanistica dell’Amministrazione Boscoscuro. “Il grande rammarico è che questi nuovi cartelli sono costati al nostro comune 452 euro!”. “Quei soldi andavano investiti per indicazioni utili alla circolazione sulle nostre strade – ha concluso il consigliere Nicolas Lazzari – e non per riconoscere (in dialetto veneto) se si è d un paese o dell’altro”.

F.P.

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