“Una scuola complessa ma completa, che insegna ad avvicinarsi al mondo del lavoro e premia le sue eccellenze”. Non ha dubbi Marina Maino, dirigente scolastico dell’Ipsia G.B. Garbin, orgogliosa del suo istituto che, dopo un anno di intenso lavoro da parte di insegnanti e studenti, ieri mattina ha consegnato 26 borse di studio ai suoi alunni più meritevoli.
26 assegni dai 100 ai 175 euro, per dire ‘bravi’ a quei ragazzi che ce la mettono tutta ottenendo risultati che meritano di essere valorizzati.
“Le borse di studio sono state determinate dal consiglio di istituto – ha spiegato Marina Maino – che ha tenuto conto del comportamento individuale degli studenti e della media scolastica, che doveva essere uguale o superiore a 8”.
Gli assegni sono andati agli alunni frequentanti Alessia Zanrosso, Silvì Dal Santo, Lisa Zattra, Junaid Molla, Francesca Caprin, Thomas Dalla Via, Federico Rizzi, Giosuè Marchioro, Filippo Riato, Greta Bogdanovic, Francesco Berlaffa, Stefano Spinella, Umberto Borgo, Nicola Viero, Chiara Pellizzaro, Giulia Pigato ed Eva Cortese. Borse di studio sono state consegnate anche a studenti che si sono diplomati a giugno del 2015. Hanno ritirato l’assegno Gianluca Addondi (che nel 2014 era anche stato eletto il ‘manutentore più bravo d’Italia’), Jessica Ferro, Serena Pergjegaj, Emil Dorinel Paraschiv, Giacomo Primon, Barije Avdija, Bahija Akil, Yassine Akrache e Marco Rossato.
Ad aprire la cerimonia di consegna delle borse di studio e a testimonianza dell’impegno dei giovani studenti, la giovane Benedetta Nasisi che, con una voce degna di una cantante svezzata, si è cimentata dal vivo con un difficile brano di Mia Martini.
“Queste borse di studio – ha commentato Marina Maino con orgoglio – sono la dimostrazione dei tanti bravi ragazzi che frequentano il nostro istituto con impegno e determinazione. Questa scuola ha tanti progetti e siamo in prima fila nella lotta alla dispersione scolastica e in tantissime iniziative che coinvolgono altri istituti del territorio. Ci sono ragazzi che hanno risorse enormi ed è anche compito della scuola far emergere queste loro potenzialità. Gli assegni sono un premio – ha concluso – ma la stima che noi abbiamo nei confronti di questi giovani vale molto di più”.
Anna Bianchini