Dal mese di settembre 2014,pendeva sul suo capo un ordine di cattura della Procura della Repubblica del Tribunale di Bolzano poi ri-aggiornato da parte della autorità giudiziaria di Rovereto. Ma Romeo Maier era uccel di bosco e le forze dell’ordine lo cercavano come un ago in un pagliaio. Ieri, il pluripregiudicato residente a Sarcedo e noto per una sparatoria avvenuta due estati fa nella zona industriale che aveva fatto scattare un allarme sicurezza nel paese dell’Alto Vicentino, è stato scovato a Rovereto dai carabinieri della sezione catturandi del reparto Operativo di Vicenza con la collaborazione dei colleghi della compagnia di Thiene.
Le ricerche di Maier, accusato di associazione a delinquere finalizzata a furti in appartamento e non solo e condannato a 4 anni di reclusione, si erano intensificate a luglio dell’anno scorso, proprio dopo il violento alterco scaturito da profondi dissidi familiari a Sarcedo, erano stati arrestati altri tre sinti accusati di far parte della zuffa. Nei confronti di Maier, l’ipotesi che durante il litigio tra famiglie rom avesse esploso almeno due colpi d’arma da fuoco in direzione degli antagonisti.
Ieri Maier è stato dapprima localizzato a Rovereto e, subito dopo, intercettato da una pattuglia del radiomobile di Rovereto. Alla vista dei militari ha tentato di scappare a piedi. Rincorso e bloccato dagli uomini del Nucleo Investigativo di Vicenza che avevano nel frattempo chiuso l’altra via di fuga, è stato arrestato e portato in carcere dove dovrà scontare il proprio debito con la giustizia.
Il primo a tirare un sospiro i sollievo, non appena ha appreso la notizia, è stato il sindaco di Sarcedo Luca Cortese: ‘Siamo soddisfatti e ci sentiamo un po’ più sicuri. Ringrazio le forze dell’ordine che ogni giorno, in silenzio, continuano con grande dedizione, a procurarci quella sicurezza che è indispensabile per la nostra vita quotidiana. Noi, come amministrazione siamo impegnati da mesi, per quello che ci compete, nel far rispettare le regole, segnalare casi di delinquenza e mantenere decoroso il nostro paese’.
N.B.