31.275.000 euro per mettere in sicurezza l’Astico e attuare il programma di difesa idrogeologica.
La nuova frontiera dell’edilizia sarà lo stop della cementificazione selvaggia in favore di lavori per la difesa del territorio, sempre più spesso messo a soqquadro a causa di piogge torrenziali e frane.
E’ di oggi la firma del Governatore del Veneto Luca Zaia che a Palazzo Chigi ha siglato gli accordi di programma con il governo per l’assegnazione alle Regioni e ai comuni dei 650 milioni previsti dalla prima parte del piano contro il dissesto idrogeologico nelle aree metropolitane e già stanziati dal Cipe.
Ne usufruiranno anche due comuni dell’Alto Vicentino, Breganze e Sandrigo, che riceveranno una cospicua somma per la realizzazione di un invaso sul torrente Astico.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri con proprio decreto del 27 maggio 2014 ha istituito la Struttura di Missione Italia Sicura contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche, indicando come obiettivi di provvedere alla semplificazione della governance e delle procedure, di attuare un controllo costante del territorio e di collaborare con tutte le strutture e le amministrazioni regionali per dare attuazione agli interventi di difesa idrogeologica. La strategia individuata è stata quella di ammettere a finanziamento interventi immediatamente cantierabili.
“E’ un buon segnale da parte del governo – ha commento Luca Zaia – non è risolutivo ma è importante per dare avvio ad altri cantieri, oltre ai 925 che in Veneto sono già stati aperti. Questi accordi cadono infatti in un momento in cui torna ancora viva la memoria dell’alluvione del 2010, ma anche di tanti altri successivi eventi calamitosi che hanno martoriato il territorio della nostra regione”.
Zaia si è poi soffermato sulle lungaggini burocratiche che affliggono le procedure per questo tipo di interventi.
“In Veneto abbiamo ancora cantieri aperti dopo cinque anni dalla grande alluvione – ha spiegato Zaia – Occorre dare poteri speciali ai commissari nominati per le emergenze e prevedere corsie preferenziali per i finanziamenti in materia di difesa idrogeologica. Chiedo al governo l’introduzione di una norma incisiva in questa direzione e insieme alla norma è importante che si intervenga per modificare l’approccio culturale nei confronti del territorio, abbandonando la cementificazione per sostituirla con una nuova priorità: le opere per la difesa idrogeologica. Noi in Veneto stiamo facendo la nostra parte fino in fondo ed è all’esame del consiglio regionale una nuova legge sul consumo del suolo che si pone come obiettivo di arrivare nel tempo a cubatura zero, prevedendo la ristrutturazione e il risanamento delle zone degradate nelle periferie cittadine e nelle aree agricole. Si può fare anche a livello nazionale con una buona legge e soprattutto a costo zero”.
Anna Bianchini