Sono arrivati in anticipo ma il comune di Thiene non è ancora attrezzato per riceverli. Sono 10 i profughi ‘fatti recapitare’ dalla prefettura di Vicenza alla città.
“I due appartamenti che stiamo facendo sistemare per dare dignitosa accoglienza non sono ancora pronti – ha spiegato nel pomeriggio il sindaco Giovanni Battista Casarotto – per questo motivo abbiamo dovuto trasferirli in un istituto religioso alle porte di Thiene”.
Stamattina quei 10 ragazzi tra i 20 e i 30 anni, provenienti da 4 diversi stati africani, tra i quali Mali e Costa d’Avorio, non sono sfuggiti alla vista di chi ha capito che ora Thiene dovrà fare la propria parte in questa emergenza che sta toccando tutta Italia e tutta Europa.
“Si tratta di una sistemazione temporanea – ha continuato il primo cittadino – Entro la fine della settimana prossima i due appartamenti saranno completati dell’arredamento che sta arrivando grazie alla solidarietà di semplici cittadini ma anche di esercizi commerciali che non vogliono rimanere indifferenti a quanto sta avvenendo sul territorio. L’istituto religioso che li sta accogliendo per il momento va benissimo, ma per mettere a punto il progetto al quale sta lavorando da settimane l’assessore al Sociale Maurizio Fanton sarà prima necessario portarli qui, insegnare loro la lingua e integrarli in maniera concreta”.
Va ricordato anche che la città di Thiene ha aderito al secondo protocollo stilato dalla prefettura. Si tratta di un documento che prevede l’inserimento lavorativo dei profughi, che avranno la possibilità di essere impiegati in lavori di manutenzione del verde pubblico e delle strade e tutto ciò che può farli sentire utili e può servire ai thienese per non considerarli dei ‘fannulloni’.
“Non eravamo preparati a questo arrivo improvviso – ha concluso Casarotto – Siamo comunque riusciti a fronteggiarlo, ma nelle prossime ore incontrerò la cooperativa che gestirà questi ragazzi che vanno seguiti e siamo seguiti perché si tratta di un’associazione molto seria del nostro comprensorio che farà senz’altro un buon lavoro”.