La Lega Nord di Marano Vicentino sta distribuendo porta a porta un volantino per dire “No ai profughi e all’aumento dell’Irpef”.
Una forma di protesta che vuole toccare tutti, ma proprio tutti i maranesi, per convincerli che quello che l’amministrazione comunale ha deciso e sta portando avanti “non è il meglio per la città”.
Secondo la sezione locale del Carroccio “L’amministrazione comunale ha deciso, per compensare l’ennesima riduzione dei trasferimenti statali, di tassare con il massimo dell’aliquota Irpef applicabile, tutti i cittadini che hanno un reddito superiore ai 13.300 euro. Al tempo stesso, grazie alla firma del protocollo d’accoglienza diffusa firmato dal sindaco Piera Moro, arriveranno a Marano circa 20 immigrati”.
Secondo la sezione maranese della Lega, in merito all’Irpef “Si tratta di un prelievo forzoso dalle tasche dei cittadini, e si viene meno alle promesse elettorali di condividere bilancio ed eventuali aumenti delle imposte con la popolazione tramite assemblee pubbliche. Senza ascoltare le minoranze consiliari che, in blocco, hanno votato contro al bilancio”.
Per questo motivo e per protestare contro il protocollo d’intesa, firmato dal Sindaco Piera Moro e dall’assessore Antonio Centomo, al fine di accogliere in paese 20 immigrati, futuri clandestini, la sezione della Lega Nord – Liga Veneta di Marano Vicentino sta distribuendo con l’aiuto di militanti, simpatizzanti e volontari, in tutte le case e a tutte le famiglie, un volantino dove si spiegano le ragioni della contrarietà e i costi che, a dire del Carroccio, dovrà sopportare la comunità nel prossimo futuro.
Il testo del volantino:
Basta tasse, basta clandestini!
Ancora nuove tasse, ancora nuovi esborsi che i cittadini maranesi dovranno sostenere nei prossimi mesi. Imposte richieste dal Governo centrale e dall’Amministrazione comunale, per coprire i tagli statali e per occultare il mantenimento dei clandestini in arrivo. Clandestini, sì: questa è la parola giusta! Pochi cittadini sanno infatti che gli immigrati in arrivo spesso non sono nemmeno identificati, non si sa chi siano né da dove vengano, non si conosce il motivo della loro partenza dai Paesi di origine, ed il loro eventuale diritto allo status di rifugiato verrà valutato soltanto quando saranno ormai già nel nostro territorio. Pazienza se nel frattempo fuggiranno dalle strutture di accoglienza o se eluderanno le già precarie procedure di controllo frettolosamente ideate. Pazzie, non degne di un nomale Paese civile!
E mentre il Sindaco Piera Moro e l’assessore Antonio Centomo firmavano con il Prefetto Eugenio Soldà il protocollo d’intesa per accogliere 20 immigrati in paese, che saranno “spesati” ognuno con oltre 1.000 euro al mese, le stesse persone assieme ai rimanenti componenti della maggioranza, varavano in Consiglio comunale l’ennesimo prelievo forzoso dalle tasche dei nostri compaesani, venendo meno alle vane promesse elettorali di condividere bilancio ed eventuali aumenti delle imposte con la popolazione tramite assemblee pubbliche.
Per compensare l’ennesima riduzione dei trasferimenti statali, l’Amministrazione comunale maranese ha così deciso di tassare, con il massimo dell’aliquota IRPEF applicabile, tutti i cittadini che hanno un reddito superiore ai 13.300 euro, mediante una manovra che porterà nelle casse del Comune, a partire dal 2016, un aumento di incassi annui di circa 250.000 euro. Il tutto in un paese, quello di Marano, dove per stessa ammissione del Sindaco, circa il 20% dei maranesi non riesce a pagare tutte le tasse. Un paese, quello di Marano, dove sulle spalle di ogni abitante, sia esso neonato o ultracentenario, grava un debito di circa 1.400 euro. Ma ora si potrà barattare il pagamento delle imposte con lavori socialmente utili; consoliamoci così.
Quanto ci costeranno poi, i prossimi clandestini in arrivo? Si fa presto a calcolarlo. Mentre c’è chi si sforza ancora, con grande ipocrisia, di sostenere la teoria secondo la quale il mantenimento di queste persone spetterebbe all’Europa, ricordiamo che l’Europa stessa è sostenuta dalla contribuzione dei cittadini italiani, e dunque anche maranesi. Saranno dunque proprio i cittadini maranesi, attraverso il versamento dei loro contributi allo Stato, a sostenere il soggiorno di questi 20 immigrati in arrivo nel territorio comunale.
Ogni profugo incide per circa 35 euro al giorno, quindi 1.050 euro al mese, per totali 12.600 euro all’anno. Le 20 persone volute dall’Amministrazione comunale peseranno dunque, di fatto, sulla collettività per oltre 250.000 euro l’anno. La stessa cifra che il Comune di Marano prevede di incassare grazie all’aumento delle imposte recentemente deliberato. Saranno soltanto coincidenze?
Intanto dal vocabolario della sinistra maranese (o di quel poco che rimane di essa) è scomparso il termine “solidarietà”. Parola un tempo molto amata e inserita a piacimento, anche quando non se ne trovava il motivo, in molti pamphlet o discussioni politiche. Questo è il segno evidente di come vanno le cose, del cambiamento dei tempi: l’accoglienza tanto sbandierata è spesso solo il frutto dell’interesse economico delle cooperative, in molti casi nate appositamente per sfruttare l’appetitoso “affare dei 35 euro al giorno”, o di qualche privato che negli immigrati che lo Stato non è in grado di gestire ha trovato la soluzione ai propri problemi debitori.
Sezione della Lega Nord – Liga Veneta di Marano Vicentino