Venerdì 16 ottobre alle 20.45 in Villa Giusti a Zugliano l’assessorato alla Cultura del Comune presenta l’ultimo appuntamento della rassegna ‘Autori in villa 2015’.
Protagonista è Francesco Vidotto, noto autore di libri che raccontano di montagna.
A Zugliano Vidotto presenta ‘Oceano’, il suo ultimo lavoro, che parla di cento anni di vita nelle montagne del Cadore. Una storia a metà tra il romanzo e il reportage giornalistico, con Oceano Giovanini Maria Del Favero, boscaiolo che non ha mai visto il mare, che preferisce avere in tasca un paio di ore libere che un mazzo di banconote.
Francesco Vidotto, 39enne di Tai di Cadore, scrive e scala le vette. Con il romanzo ‘Siro’ ha vinto nel 2011 il premio Cortina d’Ampezzo per la letteratura di montagna.
“’Mi chiamo Oceano, sono boscaiolo e non ho mai visto il mare’, recita l’incipit dell’ultima opera di Vidotto e in questa breve frase racchiude l’essenza della storia del protagonista.
Una storia che cattura e appassiona, scava il cuore come una scheggia, ma riesce anche a fare sorridere. L’escamotage narrativo è l’incontro di Vidotto tra le montagne di Tai di Cadore, dove vive, con questo misterioso centenario, Oceano appunto, che bussa alla sua porta chiedendo di mettere su carta la sua storia. Un libro che lo salvi dall’oblio di sè, perché Oceano sta perdendo la memoria. Prende il via così la storia, un concentrato di poesia, tanto bello da fare male. E la figura di Oceano, scolpita, cesellata, costruita con una forza dirompente, è destinata a lasciare il segno in chiunque si avventuri tra le pagine di questo romanzo.
Oceano Giovanni Maria Del Favero nasce su un carretto tirato da due muli, mentre la sua famiglia scende dalle montagne per cercar fortuna in America. Nemmeno il tempo di aprire gli occhi che si ritrova abbandonato e affidato a due genitori nuovi che provengono da un minuscolo paesino delle Dolomiti. E ritorna così tra le montagne, vivendo “un destino tutto al contrario, puntando i piedi e le mani sulla ghiaia di questo ghiaione che si chiama vita e che, per ogni passo in avanti, lo trascina indietro di dieci”. Bambino abbandonato prima, trascurato e non voluto dopo, Oceano sopravvive a ogni tempesta, cresce senza amore, eppure capace di sentimenti assoluti e profondissimi.