I fiori sul tratto di strada della provinciale 67 a Grumolo di Zugliano, dove ieri ha perso la vita Luigi Pozzato, 62 anni, di Caldogno, mentre si trovava con un gruppo amatoriale di ciclisti, oggi spazzano via le polemiche e lasciano spazio al dolore per la perdita di una persona perbene, che non ha avuto via di scampo quando il suv Nissan Qashqai gli è piombato addosso.
Una tragedia che ha colpito tutto l’Alto Vicentino, dove Pozzato era conosciuto per le sue doti umane, ma anche per il suo impegno nei vigili del fuoco e come assessore ai Lavori Pubblici del primo mandato del sindaco Marcello Vezzaro.
La Procura di Vicenza, subito dopo il grave incidente, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e oggi, il pm Paolo Pecori attende il carteggio stilato dai carabinieri che contiene l’esito dei rilievi tecnici eseguiti sul ‘teatro di tragedia’.
Il conducente del suv ha dichiarato ai militari di non aver visto quella fila di dodici ciclisti che si è trovato di fronte immediatamente dopo il sorpasso del camion che aveva davanti.
Il 72enne di Fara Vicentino è indagato per omicidio colposo. Dalle pagine de ‘Il giornale di Vicenza’, il pensionato sfoga il proprio dramma interiore e chiede scusa ai familiari di Pozzato, spiegando che era diretto in ospedale per il ricovero della moglie che non stava bene. Anche lui è una vittima della tragedia avvenuta in via Maso, dove i ciclisti pedalavano in fila indiana.
Non sono gravi per fortuna, le condizioni degli altri undici ciclisti, che sono stati più fortunati del collega Pozzato. Hanno avuto la prontezza di riflessi di gettarsi nel fossato sottostante per evitare l’impatto.
Tutti iscritti alla Asd Ciclisti Caldogno, associazione amatoriale, erano partiti al mattino presto da Caldogno, si erano fermati ad Arsiero e volevano arrivare a Thiene. Un giro che il gruppo faceva ogni martedì e giovedì .