Attestati e certificati falsi per aprire un’attività di parrucchiere . Ma da oggi, le saracinesche del coiffeur cinese dovranno rimanere abbassate.
Il secondo parrucchiere cinese aveva iniziato da poco la sua nuova attività in via Damiano Chiesa a Thiene. Ma un lavoro congiunto tra Comune e Confartigianato, ha permesso di scoprire che i documenti presentati per ottenere l’autorizzazione all’esercizio commerciale della professione erano falsi.
Il sospetto di trovarsi davanti ad una serie di certificati ‘taroccati’ è sorto all’interno di Confartigianato del Mandamento di Thiene che ha ricevuto la richiesta di iscrizione all’associazione da parte del titolare dell’attività.
L’uomo ha mostrato un attestato conseguito dopo aver frequentato un corso regionale in Umbria, ma la sua residenza ufficiale a Milano e il desiderio di aprire un negozio a Thiene, hanno insospettito non poco. Troppi conti che non tornavano.
E’ a questo punto che la direzione di Confartigianato, in piena sinergia con l’assessorato al Commercio del Comune di Thiene, hanno dato il via ad un’indagine che ha portato alla scoperta di un vero e proprio ‘traffico’ di documenti e attestati falsi.
“Abbiamo chiesto alla Regione Umbria di certificare l’attestato che ci era stato presentato – ha spiegato Andrea Piovan, presidente di Confartigianato di Thiene – e ci è stato risposto chiaramente che si trattava di documenti falsi rilasciati abilmente da una ‘società’ specializzata in questo tipo di truffe”.
Non si sono fatte attendere le reazioni da parte dell’amministrazione comunale che ha dato il via alle pratiche per l’imposizione della chiusura dell’attività.
“Abbiamo spedito la revoca dell’autorizzazione – ha detto Alberto Samperi, vicesindaco e assessore al Commercio – non possiamo assolutamente accettare che ci siano attività illegali nel nostro territorio. I controlli eseguiti hanno sviscerato una serie di documenti falsi ed è nostra volontà e dovere tutelare i lavoratori onesti che, oltre a darsi un gran da fare per superare un momento commerciale e lavorativo difficile, si impegnano costantemente nel pieno rispetto della legge e delle regole”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Piovan, che ha commentato: “Sporgeremo tutti denuncia e faremo capire che saremo sempre sull’attenti per scongiurare queste illegalità. All’interno di Confartigianato vogliamo tutelare i nostri iscritti e chi lavora onestamente. La documentazione necessaria per far chiudere questo parrucchiere cinese ‘abusivo’ è già pronta. Però – ha continuato – non trovo giusto che davanti a questo tipo di azioni illegali noi dobbiamo sempre arrangiarci. Dovrebbe essere lo stato che prende una posizione decisa e interviene a tutela dei suoi cittadini. In questa occasione, Confartigianato e Comune hanno fatto squadra e hanno dimostrato di saper gestire e risolvere il problema, ma siccome non riguarda sicuramente solo il Comune di Thiene, dovrebbe esserci qualcuno più in alto che se ne occupa. Lo Stato si ricorda sempre di noi quando è il momento di riscuotere le tasse – ha concluso – ma si dimentica puntualmente quando è ora di garantire tutela e servizi”.
Anna Bianchini