Da agosto si può pronunciare il fatidico “Sì” anche nella splendida cornice di Villa Fabris, potendo scegliere se celebrare il rito nell’area verde – e da poco riqualificata – del giardino retrostante il palazzo o nell’affrescato e pregevole salone settecentesco al piano terra.
E’ di questi giorni, infatti, la decisione dell’Amministrazione Comunale che istituisce ufficialmente una sede distaccata dello Stato Civile, limitatamente alla celebrazione dei matrimoni civili, nell’immobile comunale Villa Fabris, condizione di legge necessaria per assicurare la validità legale del matrimonio civile.
“Visto l’aumento di richieste di matrimoni civili – dichiara Giampi Michelusi, Assessore ai Servizi Demografici – ai quali assistono sempre più spesso un numero rilevante di persone, provenienti anche da fuori Thiene, abbiamo voluto dare maggiore solennità ed importanza, oltre che offrire un servizio istituzionale migliore e più rispondente alle mutate esigenze dei cittadini. Abbiamo edifici comunali di pregio – conclude Michelusi – ed è doveroso valorizzarli”.
Si parte subito, perché il primo matrimonio civile in Villa Fabris sarà celebrato nel pomeriggio del 1° agosto nel salone affrescato, a cui si accede da piazzale Divisione Acqui, attraversando il cortile recentemente riqualificato dall’Amministrazione con un intervento che ha compreso anche la sistemazione della chiesetta e dei vialetti e che, grazie anche all’antico pozzo, garantisce davvero una prestigiosa ambientazione d’epoca.
La media dei matrimoni civili celebrati nel Comune di Thiene dal 2012 al 2014 è di quaranta all’anno.
L’Amministrazione Comunale, proprio per questi numeri rilevanti, ha proposto negli ultimi anni l’iniziativa dei corsi a partecipazione gratuita “Dalla coppia al matrimonio”, tenuti da un’avvocato e una psicologa, per aiutare a strutturare il percorso di coppia con le necessarie conoscenze giuridiche e di responsabilità. Un’iniziativa che ha riscosso successo e che, nelle intenzioni dell’Amministrazione, continuerà anche in futuro.
“Ho registrato – aggiunge infine l’assessore Giampi Michelusi – una crescente cura del rito da parte di chi chiede di sposarsi in Comune. Non è più solo una formalità, ma viene
vissuto con sempre maggiore partecipazione, anche emotiva, a testimonianza dell’importanza dell’evento”.