“Renzi vuole tagliare la sanità? Se non vuole uccidere le realtà virtuose come il Veneto, lo faccia esclusivamente e rigorosamente applicando i costi standard E’ semplicemente scandaloso farlo attraverso qualsiasi altro mezzo”.
Lo sottolinea il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando le ipotesi di nuovi stagli alla sanità ipotizzati nella spending review di Yoram Gutgeld.
“Mezzi iniqui, per altro, usati anche nell’ultimo taglio di 2,5 miliardi di euro di 20 giorni fa che ha visto tutte le regioni, quelle virtuose e quelle sprecone, trattate allo stesso modo e il voto contrario di Veneto, Lombardia e Liguria. Non esiste che il Veneto venga trattato come la Sicilia – incalza Zaia – e lo dico chiaro e tondo anche al Ministro Lorenzin che assicura che non saranno tagli lineari ma agli sprechi. Bene, ma la si smetta di parlare per astratto e si facciano nomi e cognomi di chi spreca. Allora si capirà che al Veneto non va tagliato nemmeno un euro”.
“ Lo dico da rappresentante della Regione benchmark nazionale per i costi standard e per la virtuosità. Mi chiedo con quale coraggio si tagli a una regione virtuosa in egual misura che ad una regione sprecona che, invece di curare i suoi ammalati, crea fughe sanitarie verso altre regioni. Si abbia il coraggio – aggiunge Zaia – di applicare i costi standard che sono pronti dal novembre 2011 (definiti dall’allora Governo di centrodestra) e si commissari subito chi non li rispetta”.
“Se invece continueranno a parla di lotta agli sprechi e ad applicare tagli lineari – taglia corto Zaia – saranno barricate”.
“Tagliare in Veneto, dove abbiamo già ridotto all’osso le spese, significa che faremo fatica ad erogare anche i Lea, significa non riuscire più ad aprire o ad ammodernare un ospedale. Tagliare da chi spreca nello stesso modo che da chi ha i conti in ordine come accade per noi – conclude il Governatore del Veneto – significa solo far sprecare un po’ di meno chi sta buttando al vento fortune di denaro dei cittadini. E questa – conclude – non è spending review, non è equità, non è serietà”.