Un sito storico della città, finemente restaurato, un piacevole angolo di verde dove zampilla un’antica sorgente d’acqua: è la Fontana Vecia di Magrè, la più importante sorgente naturale per l’approvvigionamento idrico dell’abitato di Magrè, fino a quando nel 1885 venne costruito l’acquedotto Municipale. Sabato 20 giugno 2015 alle 17.30, in via Beata Elisabetta Vendramini, un piccolo ma significativo pezzo di storia sarà restituito alla comunità di Magrè. Siamo ai piedi del colle di Raga e all’ombra della primitiva chiesa parrocchiale di Magrè meglio conosciuta come Cimitero Vecchio poiché all’interno del muro di cinta esso rimase in funzione fino al 1900.

È qui che si trova la Fontana Vecia, un tempo la più importante sorgente naturale per l’approvvigionamento idrico dell’abitato di Magrè fino alla costruzione dell’acquedotto Municipale. Di datazione incerta, si presume fosse preesistente alla chiesa, eretta nell’anno 1000, come sorgente naturale poi strutturata per uomini e animali.

Il manufatto lapideo a forma quadra è il punto di sorgente e ai suoi piedi un tempo esisteva una vasca dove l’acqua arrivava dalle feritoie inclinate scavate nella pietra . Successivamente sono state costruite due grandi vasche con funzione di abbeveraggio e di lavatoio. Altre ne sono state riportate alla luce scavando, il che testimonia l’antica esistenza di questo sito e la sua funzione.

IMG_20150509_204302I lavori di ripristino hanno interessato la parte lapidea attorno alla quale sono stati creati un’area verde attrezzata e un muro di contenimento con canne metalliche in corten che lo mimetizzano. Il sistema idraulico è quello originario a caduta dalla sorgente alla vasca oltre a un sistema integrativo a pompa in caso di mancanza d’acqua. Al piano delle opere pari a 100.000 euro di spesa ha contribuito il comune di Schio per il 60% e per la restante parte un contributo regionale AVEPA.

La cerimonia di inaugurazione prevede il consueto taglio del nastro e lo svelamento di una targa, alla presenza del Sindaco Valter Orsi e dell’assessore Sergio Rossi . Seguirà la presentazione del libro “Valdariete I Celti nell’Alto Vicentino” a cura delle autrici Gloria Maddalena e Marilì Menato. Tra le curiosità emerse dalla ricerca, la sopravvivenza di uno strano toponimo “Broglialoco” che nella lingua celtica significa “sorgente luminosa”: forse proprio la “Fontana Vecia”?

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