“Soldi pubblici spesi a uso privato a favore del Pd in Veneto”. In sostanza è questo è il succo dell’interrogazione che il senatore Enrico Cappelletti del Movimento 5 Stelle ha indirizzato alle aule del Senato e alla Corte dei Conti. 

Jacopo Berti, candidato grillino a governatore della Regione Veneto, ha spiegato che assistenti e collaboratori degli eletti del Partito Democratico in tutta la regione, sono stati chiamati nella sede elettorale di Alessandra Moretti a Limena per aiutare lo staff della candidata dogaressa di Venezia.

“Non è possibile che accadano queste cose, sono davvero indignato – ha spiegato Cappelletti – ritengo inammissibile e vergognoso che gli assistenti e i collaboratori pagati con i soldi pubblici vengano chiamati ad aiutare una singola candidata”.

Sbarca quindi a Roma lo scandalo degli assistenti e collaboratori degli eletti del Partito Democratico chiamati a tirare la volata alla Moretti.

A detta di Cappelletti, qualche giorno fa infatti, gli esponenti del Pd sono stati invitati a ‘cedere’ temporaneamente i propri collaboratori, inviandoli nella sede di Limena del comitato elettorale della Moretti, per aiutare lo staff della candidata.

“Forse la Moretti ha una mania di grandezza e ha bisogno di una corte di assistenti – ha accusato Berti – ormai il suo partito, quando si tratta di soldi pubblici, ci affonda sempre le mani senza ritegno. Altro che taglio ai costi della politica. Ritengo immorale che in un momento così difficile per molte famiglie venete un partito indirizzi risorse pagate con i soldi di tutti per tirare la volata a una candidata a 20 giorni dalle elezioni. Per non parlare – ha concluso – del fatto che è anche illegale usare persone pagate con i soldi pubblici per uso privato”.

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