RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE:

La fermezza del Comune di Vicenza nei riguardi delle famiglie in stato di indigenza è in costituzionale. Più volte si è ribadito che se non ci sono soluzioni diverse da quella classica del contatore per ogni famiglia del Ghetto Sinti Cricoli, le famiglie non sarebbero e non sono a tutt’oggi in grado di pagare l’energia elettrica erogata da AIM. Energia indispensabile per i bisogni primari di quei cittadini. Variati vuole infatti, chiudere l’area, recentemente e discutibilmente ristrutturata, di Viale Cricoli portando le famiglie all’esasperazione e in uno stato di emergenza sanitaria e alimentare, tanto da indurle a trovare ulteriori soluzioni abitative.

Tutto questo è incostituzionale e i servizi sociali in base alla legge e all’articolo 3 della Costituzione che sancisce “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Si precisa che le famiglie vorrebbero pagare le bollette e infatti, hanno firmato un piano di rientro (tranne le sei di cui si parla, cui l’Amministrazione Comunale, non permette loro l’allaccio, pur non avendo problemi economici rilevanti), ma non sono in grado di far fronte alla rata anche perché alcuni hanno recentemente pagato la prima bolletta di circa 500 euro per due giorni riguardante allaccio ed imposte di varia natura. La seconda arrivata circa 1000 euro comprende solo 1/3 il costo dell’energia il resto è imposte e spese varie.

Si chiede se fino al 2008 i sinti riuscivano a pagarsi le bollette con il sistema forfetario (e lo possono dimostrare), Perchè oggi non si ritorna al sistema forfetario previsto tra l’altro, per questa tipologia di utenza, dall’Autorità dell’Energia, tant’è che ENEL erogherebbe l’energia con il contratto forfetario, ma non può subentrare ad AIM. Questo perché ci sono accordi tra il Comune e la sua municipalizzata, per cui i servizi di erogazione di acqua, luce e gas per l’utenza pubblica e quindi anche per le due aree di Viale Cricoli e Diaz, oltre agli uffici comunali, devono essere forniti da AIM, anche se notoriamente a costi superiori rispetto altri gestori. Quindi se Variati che dice tanto “ognuno è libero di scegliere il gestore che vuole” se non da l’autorizzazione, nessuno anche chi non ha debiti, può allacciarsi ad altro gestore. E le famiglie rimangono al buio, senza la possibilità di farsi da mangiare, un bagno caldo e riscaldarsi nei periodi freddi come molti altri concittadini di Vicenza, con la differenza che gli altri concittadini possono optare per una stufa a palet o ad altro combustibile, ma chi vive su una casa mobile non ignifuga. Tutto questo a causa di una presa di posizione politica di un’Amministrazione renziana che da priorità agli affari e ai ricchi e non tutela i cittadini poveri.

Il Forfait è ad oggi l’unico sistema per permettere a queste famiglie di poter pagarsi l’utenza senza pesare sui servizi sociali e conseguentemente sui loro concittadini. Auspichiamo che i servizi sociali intervengano facendo il loro dovere anche in dissenso con il loro Sindaco, e che diano l’autorizzazione ad allacci con gestori diversi o intercedano di autorità con l’AIM al fine di addivenire ad una soluzione. Auspichiamo che per le altre famiglie in stato di emergenza energetica, sia costituito un fondo con l’avanzo di bilancio di AIM energia, per contribuire alle spese energetiche.

Irene Rui responsabile politiche per stranieri e minoranze PRC e candidata per “L’Altro Veneto. Ora! Possiamo” Vicenza.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia