Hanno emesso fatture per operazioni inesistenti per circa 4 milioni di euro e per intascare il denaro in nero, lo hanno giustificato in contabilità come restituzione di finanziamenti ai soci o per il pagamento di altri soggetti che non ne sapevano nulla. In realtà i tre soci non dovevano pagare nessuno, ma nei loro conti in un solo anno, secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle sono finite somme in nero per oltre 700mila euro. Una serie di stratagemmi che non sono serviti a eludere il certosino controllo della Guardia di finanza che ha scoperto sia le fatture false che i finanziamenti e i pagamenti inesistenti.
Sotto la lente d’ingrandimento della tenenza di Thiene della Guardia di Finanza è finita nei mesi scorsa, un’azienda, che aveva architettato lo stratagemma per mettere in atto la frode che è stata accertata dagli investigatori grazie ad un paziente lavoro fatto di accertamenti bancari. La vicenda è emersa stamattina, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Vicenza per tracciare il bilancio consuntivo dell’attività svolta dal comando provinciale berico.