‘Ridurre le Asl è una necessità per ridurre le poltrone e per razionalizzare i costi della sanità veneta, ma questo non significherà smantellare i servizi che durante le fasi del piano di riforma, dovranno essere difesi dai sindaci. Dovranno essere loro a fare la parte del leone per la salvaguardia delle realtà territoriali’. Due giorni dopo il polverone mediatico con Luca Zaia che taccia di ignoranza e sfrontatezza il premier Matteo Renzi, che preannuncia sforbiciate alle Asl, difendendo il numero delle Aziende sanitarie del Veneto, a spiegare le cose con il suo tono pacato è Pietro Menegozzo, candidato Pd alle Regionali.
Menegozzo, ex sindaco di Santorso e per 10 anni nell’esecutivo della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 4 (ne è stato anche presidente dopo le dimissioni di Alberto Toldo), spiega che condivide in pieno il pensiero di Renzi e Moretti: le Asl sono troppe e occorre accorparle, razionalizzarle e riorganizzarle.
‘Thiene e Schio ad esempio potrebbero unirsi a Bassano – ha spiegato questa mattina Menegozzo, che del tema sanità sta facendo un cavalo di battaglia della sua campagna elettorale – ma questo non significa che verranno soppressi servizi o verrà toccato il nostro ospedale. Anzi. La nostra è una Ulss, cioè una Unità Locale Socio Sanitaria, che non verrà toccata nella sua essenza se i sindaci che sono i portatori d’interesse della comunità la sapranno difendere. Anche le associazioni dovranno mantenere il ruolo che fino ad ora hanno avuto, per preservare quell’aspetto sociale che contraddistingue da sempre la nostra Ulss’.
Dalla querelle Renzi-Moretti-Zaia è venuta fuori una grande confusione con l’opinione pubblica che non riesce a farsi un’idea su quanto prevede la riforma sanitaria preannunciata da Renzi un paio di giorni fa e nella gente comune non addetta ai lavori si è ingenerata la paura di vedere soppressi servizi sanitari con la parola ‘tagli’. Alessandra Moretti ha subito dichiarato: ‘Se sarò eletta ridurremo le Asl a otto, liberando risorse da destinare al miglioramento dei servizi negli ospedali e aprendo una rete di ambulatori per la medicina di prossimità’.
‘Ridurre le Asl – ha concluso Menegozzo – vuol dire ridurre le poltrone dei direttori generali, razionalizzare le spese. Questo risparmio potrà tradursi in un vantaggio per i cittadini che così, pagheranno meno tasse e avranno più servizi’.
Silenzio stampa sul delicato argomento da parte del candidato Flavio Tosi mentre Jacopo Berti del Movimento 5 Stelle ha fatto sapere attraverso i media che è d’accordo al taglio delle poltrone, ma guai a toccare i posti letto.
N.B.