Si è tenuto ieri sera al Rocolo Rossato di Monte di Malo uno dei primi appuntamenti della campagna elettorale regionale di Flavio Tosi.

L’ex segretario di Liga Veneta e attuale Sindaco di Verona si è presentato come candidato a governatore del Veneto alle prossime elezioni regionali e per la prima volta dopo 25 anni corre da ‘uomo libero’, cioè senza più l’appoggio del Carroccio, il suo partito storico.

Ma Tosi non ha voluto lanciare segnali di battaglia al suo antagonista Luca Zaia, governatore in carica che si ripresenta alle elezioni con la bandiera della Lega Nord, supportato dal leader del partito (Matteo Salvini). E niente antagonismi dichiarati nemmeno con Alessandra Moretti, la candidata scelta dal Pd come eventuale ‘Dogaressa’ di Venezia.

“Che vinca il migliore – ha esordito Tosi davanti a una platea composta quasi interamente da cacciatori – io non farò la guerra a nessuno. Gli elettori decideranno da soli per chi votare e sarà solo al momento dello spoglio che sapremo chi ha vinto”. Spiegando le motivazioni che hanno portato allo strappo con il partito e all’allontanamento di Tosi voluto da Salvini, il Sindaco di Verona ha anche sottolineato che “L’amicizia e la stima personale che mi legano ad alcuni ex colleghi non verranno meno solo perché io sono uscito dal partito e loro hanno deciso di continuare ad appoggiare la Lega Nord”. Il pensiero è andato subito a Marino Finozzi e Filippo Busin, da sempre vicini a Tosi che ora, per non rinnegare i voti presi come rappresentanti del partito hanno deciso di continuare a sostenere il carroccio e quindi Luca Zaia alle elezioni di maggio.

In un clima regionale di incertezza politica, Tosi ha sottolineato che “mai come ora i giochi sono aperti e non è possibile fare previsioni. Ho deciso di correre da solo con una lista civica che avrà in appoggio altre tre liste: Il Veneto del Fare, una lista dei pensionati e una che riguarda le autonomie venete. E’ una partita difficile da giocare, ma l’esito non è scontato perché la situazione si può ribaltare all’ultimo momento e anche se il centrosinistra è molto più forte del solito perché a differenza del centrodestra ha saputo proporre un rinnovamento, ma possiamo aspettarci qualsiasi risultato”.

Secondo Tosi, la battaglia più dura è convincere i veneti ad andare a votare, altrimenti la democrazia viene delegittimata. Al Rocolo Rossato Flavio Tosi si è presentato come ‘cacciatore’, nel senso vero del termine. “Flavio ama la caccia – ha spiegato Fabio Venturi, ex assessore e ‘delfino’ di Tosi – e non teme di farsi conoscere come cacciatore. E’ un decisionista che ha preferito uscire dalla Lega anche se ci sarebbe stato più comodo dentro. Ora le nostre stime sono al 15% – ha concluso – ma Flavio corre per vincere”.IMG_00001569

Tosi ha poi risposto a domande del pubblico. Ha rassicurato i cacciatori promettendo loro di far recuperare al Veneto un ruolo in Europa, in modo che “le regole si stabiliscano in casa”. Per la Sanità Tosi propone che si risparmi sull’apparato burocratico e amministrativo e che si spostino i soldi nel territorio. “Bisogna aiutare le famiglie che hanno persone anziane dando loro contributi – ha sottolineato – in modo che tengano i parenti in casa e non li alloggino nelle case di riposo”. E a chi si preoccupa del Veneto motore dell’Italia, Tosi, ha spiegato la sua idea di autonomia. “uscire dall’Italia è impossibile perché anticostituzionale – ha spiegato – ma c’è un modo legittimo e immediatamente attuabile di ottenere l’autonomia. Le regioni non possono staccarsi, ma possono unirsi, basta che i due-terzi della popolazione totale lo vogliano. Se il Veneto decidessi di unirsi a Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, regioni autonome, lo potrebbe fare da subito visto che da solo ha più dei due-terzi della popolazione”. Tre i punti fondamentali della campagna elettorale del sindaco di Verona: sburocratizzazione, favorire gli investimenti  privati e usare gli strumenti della Costituzione per attuare io cambiamenti. “Se la burocrazia è troppa – ha commentato – la corruzione trova la sua strada con facilità. Il Veneto oggi deve organizzarsi per puntare sul lavoro con i mercati esteri e sviluppare il turismo. Con l’euro così basso e le materie prima che hanno calato i prezzi – ha concluso – questo è il momento adatto per la ripresa”.

Anna Bianchini

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