300 giovani provenienti da diversi punti della Diocesi di Padova invaderanno Thiene domenica 15 marzo. La prima edizione del Missio Meeting Giovani vedrà infatti la luce, con lo scopo di promuovere esperienze di missione e volontariato internazionale.
Nella Sala Polivalente del Duomo di Thiene dalle 9 fino a sera, si terrà l’incontro che vedrà come ospiti Alex Zappalà, responsabile nazionale di Missio Giovani e l’attore Christian di Domeno. ‘Condividere Mondi’ è il tema che rimanda alla quaresima missionaria in corso e a quelle ‘periferie’ del mondo, centrali nella chiesa di Francesco e nella sensibilità dei missionari.
Nel pomeriggio, per il terzo momento ‘condividere la missione’, inizieranno i 10 laboratori, con giovani, per lo più dell’Alto Vicentino, che hanno vissuto esperienze brevi o lunghe di missione e/o volontariato internazionale.
L’evento organizzato a Thiene rappresenta una prima assoluta per la diocesi di Padova e mette con decisione al centro proprio le nuove generazioni, interlocutrici privilegiate da sempre di percorsi formativi missionari come ‘Viaggiare per condividere’ e della Scuola di animazione missionaria.
“L’obiettivo che ci siamo dati con questo meeting – ha spiegato don Gaetano Borgo, direttore del centro missionario diocesano e promotore dell’evento – è stato proprio quello di unire per la prima volta tutti i giovani che vivono con intensità la dinamica missionaria, che non è una semplice sensibilità, ma una dimensione costitutiva della chiesa che va coltivata con costanza”. E poi, facendo proprie le parole di Zanotelli, don Gaetano riflette sul fatto che la chiesa ha “bisogno dell’energia dei giovani perché hanno una visione del futuro e del mondo che noi da soli non avremmo mai, e il presente è colorato di futuro, del loro futuro: questa è la speranza”.
“Missio meeting giovani”, che porta il centro missionario a incontrare in maniera privilegiata la parte nord della diocesi dopo l’evento di Monselice dello scorso anno pastorale, rappresenta però anche il tentativo, di generare una sinergia virtuosa tra le molte realtà missionarie che operano nella diocesi di Padova. “Per la prima volta saranno insieme tutti i giovani che oltre alle nostre attività frequentano le proposte delle diverse congregazioni – ha sottolineato il direttore – Si tratta di un aspetto centrale di questa iniziativa, perché siamo consapevoli che dietro alla scelta di impegnarsi in campo missionario c’è sempre una chiamata vocazionale: questi ragazzi l’hanno colta e sentono il desiderio di trovare la risposta giusta per loro. Questa unità virtuosa si manifesterà anche il 14 giugno, quando il vescovo Antonio consegnerà il mandato a tutti questi giovani che in estate compiranno un viaggio missionario”.
La giornata thienese, che si aprirà alle 9 con un momento di accoglienza per chiudersi alle 16.30 con la messa, ha per tema centrale ‘Condividere mondi’. “Il verbo ‘condividere’ rimanda alla proposta della quaresima missionaria che stiamo vivendo – ha spiegato Agostino Rigon, che ha seguito i contenuti del meeting – I mondi rappresentano tutte le realtà che chi viaggia in missione incontra e sono mondi declinati secondo dimensioni prettamente giovanili. I passaggi chiave della giornata saranno tre – ha continuato – nel primo, con l’aiuto di Alex Zappalà, responsabile nazionale di Missio giovani, indagheremo potenzialità e problematiche del mondo caleidoscopico dei giovani, interagendo con persone dalle esperienze e dalle provenienze diverse e ascoltando la testimonianza di un giovane postulante comboniano, Gabriele Messori. Nel secondo ci faremo accompagnare da un testimone d’eccezione come il beato padre Pino Puglisi, grazie allo spettacolo teatrale U parrinu messo in scena da Christian Di Domenico. Nel terzo momento – ha concluso – grazie a dieci laboratori su temi prettamente missionari, daremo corpo alla massima di padre Lele Ramin («Abbiate un sogno») a 30 anni dalla morte”.
Ha commentato Don Gaetano: “Missio meeting giovani nella sua edizione 2015 rappresenta quindi il primo passo di una lunga strada da percorrere assieme. Ci ritroviamo per conoscerci, creare relazioni tra persone che condividono qualcosa di importante. Perché sappiamo che i sogni non si coltivano da soli, ma insieme, sappiamo che il soggetto principale della missione non è mai un io, ma un noi”.