E’ lotta dura alla ludopatia. La malattia del gioco d’azzardo fa sempre più paura e dopo la presa di posizione di Schio a livello comunale, ora il raggio d’azione si allarga.

Giovedì 5 marzo alle 20.30 all’Istituto Salesiano Don Bosco, ci sarà un incontro aperto alla cittadinanza in cui verranno illustrate le particolarità della dipendenza da ludopatia. L’incontro ha come titolo ‘Fate il nostro gioco. Matematica del gioco dazzardo’. Si tratta di una vera e propria conferenza-spettacolo nella quale dei matematici calcheranno la scena con il ruolo di attori, spiegando in chiave semplice e comprensibile , con tanto di numeri, il perchè il gioco d’azzardo è un vizio da evitare. 

‘Mettiamoci in gioco per il nostro futuro’ è un progetto sviluppato e promosso dalla Caritas diocesana vicentina e dalla Fondazione delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali ed Artigiane della Provincia di Vicenza. L’obiettivo del percorso che toccherà con i suoi spettacoli anche le scuole di Schio, Thiene, Lonigo, Bassano e Vicenza, è svelare le regole, i segreti e le verità ch si nascondono dietro l’immenso fenomeno del gioco d’azzardo in Italia, unendo divulgazione matematica, spettacolo e denuncia sociale.

Questa mattina, alla conferenza di presentazione del progetto, a fianco del Sindaco e dell’assessore al Sociale di Schio, rispettivamente Valter Orsi e Cristina Marigo, c’erano Roberto Zanoni e Giorgio Sandini (rispettivamente vice presidente di Banca Alto Vicentino e presidente della Fondazione delle Banche di Credito Cooperativo-Casse Rurali ed Artigiane della Provincia di Vicenza) e Stefano Osti, responsabile del servizio accompagnamento alle problematiche economiche della Caritas di Vicenza.

“L’intervento delle banche è significativo – ha spiegato Sandini – Ci si è resi conto che molti clienti sperperano il loro patrimonio non per esigenze real, ma per tentare la fortuna al gioco. L’obiettivo del nostro intervento è stabilire la coesione sociale”.

Valter Orsi, che della lotta alla ludopatia ne ha fatto uno dei suoi obiettivi, ha sottolineato: “La ludopatia è una dipendenza riconosciuta dallo stato ma per la lotta alla quale non sono stanziati fondi. Con la loro discesa in campo, gli istituti di credito, da sempre definiti aridi e freddi, dimostrano di avere un’anima”.

Gli ha fatto eco Cristina Marigo, che ha commentato: “Succede che molti utenti che si rivolgono ai Servizi Sociali per avere un sussidio, appena lo ricevono lo spendano tentando la sorte al gioco. Prevenire la ludopatia non è semplice e la sensibilizzazione è importante. E’ importante cominciare a fare informazione a cominciare dalla scuola – ha concluso – Per quanto riguarda l’ambito istituzionale a Schio siamo prontissimi”.

Anna Bianchini

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