Continuità dei posti di lavoro anche in caso di cambio dell’appalto. Lo chiede a gran voce Cigl, che ha lanciato una proposta di legge di iniziativa popolare finalizzata a tutelare il lavoro e i lavoratori negli appalti del pubblico e del privato per rispondere ad un vuoto  legislativo che ha provocato vertenze difficili negli ultimi anni di fronte alla crisi.

“Vogliamo una tutela reale nel trattamento (diritti e salario) dei lavoratori sia negli appalti del pubblico sia in quelli del privato – ha affermato Fabrizio Nicoletti, segretario della Cgil vicentina che coordina la campagna in provincia – Inoltre la proposta di legge mira a contrastare quelle che fino ad oggi sono state le cause di concorrenza sleale, che danneggiano tutti, a partire dai lavoratori”.

E ha continuato: “Nella normativa degli appalti chiediamo che l’azienda o la cooperativa vincitrice sia scelta sia in base al costo più basso del servizio, ma anche in base alla qualità del servizio o del prodotto che sarà realizzato. Infine – ha concluso – la norma vuole ribadire la clausola sociale, i posti di lavoro e quindi quei lavoratori che sono in servizio, vanno mantenuti in caso di cambio di appalto.”

La proposta si intitola ‘Legge di iniziativa popolare in materia di garanzia dei trattamenti dei lavoratori impiegati nelle filiere degli appalti privati e pubblici, contrasto alle pratiche di concorrenza sleale tra imprese, tutela dell’occupazione nei cambi di appalto’.

Una delle categorie più interessate in provincia di Vicenza è quella dei servizi che in Cgil è tutelata dalla Filcams. “Ci stiamo mobilitando fornendo informazioni ai nostri delegati  e iscritti – ha affermato Alessio Odoni, segretario generale Filcams Cgil Vicenza – al fine di raccogliere un numero cospicuo di firme per contribuire a questa importante campagna della Cgil. Portare in Parlamento questa proposta significa rendere gli appalti più trasparenti, far valere la qualità del lavoro e soprattutto fare in modo che i committenti siano chiamati a rispondere sulla sorte dei lavoratori. Le parole chiave – ha concluso –  sono legalità, contrasto alla concorrenza sleale tra aziende e tutela dell’occupazione”.

Secondo Odoni, la Filcams è particolarmente interessata perché per quanto riguarda gli appalti rappresenta una buona parte dei lavoratori, in particolare nel settore dei servizi come quelli delle pulizie e delle mense e della vigilanza privata.

In provincia, anche altre categorie di lavoratori sono interessate dalla normativa degli appalti, come ad esempio quelli del settore trasporti-facchinaggio (FILT Cgil), e quelli dell’edilizia (FILLEA Cgil).Alessio Odoni

“Secondo alcuni dati dalle Commissione Europea – ha commentato Odoni – gli appalti pubblici rappresentano più del 15% del Pil nazionale e al 2% (sempre del Pil) ammonta la variazione dei consti per gli appalti relativi a beni e servizi. Purtroppo a causa della cattiva gestione, caratterizzata sul territorio nazionale da una diffusa illegalità, il fenomeno della corruzione cresce e in Italia fa diminuire gli investimenti esteri del 16% e aumentare del 20% il costo complessivo degli appalti stessi. Noi lavoratori purtroppo siamo in mezzo a queste inefficienza e sprechi – ha continuato – Molte lavoratrici e lavoratori inoltre non hanno tutele adeguate né sociali nè nella legislazione, in particolare sul tema della responsabilità solidale e nelle clausola sociale nei cambi di appalto. Ci sono casi di lavoratrici e lavoratori esposti per la loro intera vita lavorativa al precariato e privi di carriere retributive dignitose, con retribuzioni bassissime e spesso senza valorizzazione professionale. Purtroppo – ha concluso Odoni – sugli appalti si scaricano l’abbattimento dei costi di fornitura e realizzazione di beni e servizi troppo spesso a danno della qualità delle opere e dei diritti dei lavoratori. Per questo dobbiamo cambiare direzione con una nova legge”.

Per la raccolta delle firme Fabrizio Nicoletti e Alessio Odoni invitano cittadini, lavoratori e pensionati a rivolgersi nelle sedi Cgil, o ai funzionari e ai delegati, entro Pasqua, cioè entro i primi giorni di aprile 2015.

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