Sono una studentessa che frequenta l’istituto ITET Aulo Ceccato di Thiene, luogo di polemica e scandalo negli ultimi giorni.
Volevo spendere un po’ del mio tempo e due parole per esprimere la mia totale solidarietà verso la professoressa presa di mira e attaccata dai vertici della Lega.
La bufera che si è abbattuta su di lei è ripugnante, come la politica del nostro Paese. E questa è politica: si è fatto di una frase infelice un atto di propaganda.
“Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli.” [Oscar Wilde]
Ci vuole poco per capirlo. Ma molto ora a quella professoressa per ritornare serenamente sui banchi di scuola. Gli studenti ed i docenti la descrivono come donna seria, forte e genuina, impegnata nella sua vita da insegnante, amante del proprio lavoro, entusiasta di stare in mezzo ai ragazzi e disposta a mettersi in discussione. Nessuno la aveva mai sentita parlare di politica. Forse l’unico errore che ha commesso è stato quello di essere troppo ingenua, di non aver pesato le sue parole, dette sicuramente in buona fede. Una buona fede che non si può decisamente riscontrare dalla parte opposta. In modo assolutamente anonimo, senza dimostrare un minimo di maturità, buon senso, civiltà e coraggio, il famoso genitore che ha sporto denuncia all’ignara professoressa, non solo non ha discusso direttamente con lei del fatto, né tanto meno col preside della scuola, ma si è rivolto a terzi, sicuro di trovare appoggio e di lavarsene subito le mani.
E via: denuncia, interrogazione parlamentare, ispettori regionali.
Per cosa? Si può definire “indottrinamento politico” ribadire ciò che effettivamente un partito politico ha sempre sostenuto?
Umberto Bossi, all’Ansa nel settembre 2009: «Gli immigrati hanno dei diritti, però solo a casa loro».
E poi l’europarlamentare della Lega Nord Lorenzo Fontana definisce la traccia del tema “alti servigi al partito (Pd) e alla causa della sinistra”.
Ci sono problemi ben più gravi nel nostro Paese da dover affrontare nell’ambito dell’istruzione. Centomila insegnanti precari, continui tagli alla scuola, università e borse di studio, istituti che crollano, esami di maturità 2015 da definire. Si potrebbe investire tempo e denaro su questi ben più seri problemi invece di mandare ispettori regionali per cause insignificanti, pagati con le nostre tasse, invisibili negli anni precedenti quando ce n’era veramente bisogno, chiamati e mai intervenuti per cause quali molestie sessuali. Viviamo in un Paese dove viene nascosta la corruzione (non raggiungiamo neppure la sufficienza in trasparenza nel panorama globale) e viene esasperato l’errore di una persona. Errare humanum est.
Bisogna stare attenti prima di accusare una persona senza essere a conoscenza dei fatti. Invito le persone a farsi un esame di coscienza ed a rendersi conto di ciò che veramente vale.
Ribadisco quindi la mia completa vicinanza alla professoressa in questione, vittima dello Stato Italiano.
Sofia Zambon
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