E’ un incubo quello che sta vivendo una famiglia di Malo e una richiesta di aiuto rivolta a chiunque abbia cuore per ascoltare. Moglie, marito e 2 bimbi piccoli (5 anni uno e 4 mesi l’altro) rischiano di trovarsi in mezzo a una strada a causa di una condizione economica disastrosa che perdura da anni.
“La nostra triste storia comincia nel settembre del 2011, quando senza giusta causa vengo licenziato dal mio posto di lavoro come imbianchino – ci racconta il padre – e da allora non sono più riuscito a trovare un’occupazione.
L’assistenza sociale del nostro Comune ci ha aiutato con il pagamento di alcune bollette e ci hanno inviato alla Caritas per l’aiuto alimentare. Ho provato ad aprire un’attività di ambulante (che conoscevo perchè lo faceva la mia famiglia) ma dopo un anno e mezzo tra tasse e pagamenti vari ho dovuto chiudere per non indebitarmi ancora di più. Nel frattempo – ha continuato – ho avuto lo sfratto esecutivo e il comune ci è venuto incontro dandoci una casa Ater in emergenza abitativa pagandoci loro l’affitto. Ci avevano detto che era una cosa provvisoria ma che si sarebbe liberata una casa a Santomio giusta per il nostro nucleo famigliare”.
Moglie e marito si sono quindi tenuti aggiornati costantemente, fiduciosi che il loro nido si sarebbe reso presto disponibile, ma a giugno hanno ricevuto la notizia che la casa non sarebbe più stata a loro disposizione e da febbraio avrebbero avuto lo sfratto anche da quella in cui vivono ora.
“Ci hanno detto che ci hanno aiutati anche troppo – ha commentato l’uomo con amarezza – e che ora dobbiamo arrangiarci a trovare un’altra sistemazione. Non abbiamo nessuno qui che ci può aiutare, perché non siamo originari del luogo, altrimenti non saremmo mai finiti in questa situazione. In altre parole ci hanno detto di arrangiarci, perché ci sono altre famiglie che hanno bisogno di aiuto tanto quanto noi. Ma è ovvio – ha continuato – che nessuno si diverte a vivere in questa situazione e che se potessimo ne faremmo a meno”.
Quel che secondo moglie e marito è grave è che proprio vicino a dove vivono c’è un appartamento libero.
“Se è vero che ci sono così tante famiglie che hanno bisogno di un’abitazione – ha sottolineato il padre di famiglia – perché ce ne sono di libere? Ho mandato una mail al Sindaco di Malo, ma non ho ancora avuto risposta. Io non intendo arrendermi – ha concluso – e ci tengo ad affermare che casa e lavoro sono un diritto per tutti”.
Anna Bianchini
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