Affrontando l’argomento matrimoni gay con i sindaci dell’Alto Vicentino vengono fuori diverse sorprese ed il tema è molto stimolante perchè ultimamente non se ne fa che parlare su tutte le pagine dei giornali . Intanto va ricordato che ieri, il ministro Angelino Alfano è stato attaccato per una circolare ai prefetti perché rivolgano ‘un invito formale al ritiro e alla cancellazione’  delle trascrizioni di nozze gay celebrate all’estero. Avvertendo che ‘in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d’ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati’.

 

L’annuncio del vicepremierdi Ncd è arrivato il giorno dopo la richiesta fatta dal Consiglio comunale di Milano al sindaco Pisapia di trascrivere i matrimoni tra coppie omosessuali contratti all’estero. ‘In Italia non è possibile che ci si sposi tra persone dello stesso sesso – ha dichiarato Alfano su Rtl 102.5 – quindi quei matrimoni non possono essere trascritti nei registri dello stato civile italiano. Non è consentito dalla legge’.

Molti sindaci d’Italia  sono in rivolta. Non tutti, naturalmente, perchè c’è anche chi dà ragione ad Alfano. C’è chi lo accusa  di ipocrisia, di oscurantismo e di arretratezza culturale con il Pd che dichiara che invece, ci si dovrebbe preoccupare di rendere i matrimoni gay possibili anche in Italia.
Abbiamo voluto ascoltare il parere di alcuni sindaci dell’Alto Vicentino.

Gianni Casarotto, sindaco di Thiene. ‘ Io questo problema non me lo creo perchè credo che un primo cittadino debba preoccuparsi solo ed esclusivamente dell’applicazione della legge. Al momento non è possibile sposarsi in Italia tra persone della stesso sesso, ma sono tollerante e se diventase possibile io sposerei due gay senza esitazione senza entrare nel merito della questione morale. E’ come nel caso dell’aborto: da cattolico, non lo condivido, ma so che ci sono medici che operano in ospedale per eseguirlo, senza che la loro idea rientri nella loro professione’.

Valter Orsi, sindaco di  Schio. Se in Italia la legge consentisse di unire in matrimonio due persone dello stesso sesso, io non li sposerei. Non lo impedirei , ma delegherei a qualche assessore la cerimonia. Per me il matrimonio è per una coppia formata da un uomo ed una donna. Rispetto i sentimenti che uniscono gli omosessuali, ma il matrimonio è altra cosa e non condivido. So che Papa Francesco sta affrontando l’argomento, ‘aprendo’ la Chiesa rispetto al passato. Fa bene perchè la sta modernizzando. Ce n’era bisogno. Ma un matrimonio gay io non lo trovo giusto, in questo senso sono un tradizionalista puro.

Andrea Cecchellero, sindaco di Posina. L’argomento ‘matrimony gay’ non lo prendo proprio in considerazione. Tra l’altro per me la famiglia da tutelare è quella tradizionale, cioè formata da mamma, papà e figli. Per carità, nulla toglie la libertà agli omosessuali di farsi una vita diversa e fuori dagli schemi classici, ma questo non deve essere ufficializzato da una comunità che ha delle regole che, piacciano o no, sono quelle della famiglia di sempre. Ho il massimo rispetto   per chi  fa scelte alternative, ma non per questo bisogna cambiare le regole .

Armando Cunegato, sindaco di Valli del Pasubio. Se la legge non prevede i matrimoni gay un amministratore deve rispettare e far rispettare le regole. Dal punto di vista umano non ostacolo il diritto al matrimonio per gli omosessuali anche se non includo con questo il diritto ad avere figli.

 Robertino Cappozzo, sindaco di Lugo. ‘L’ufficializzazione del matrimonio tra due omosessuali si puo’ fare, ma non con un rito tradizionale. ”Non ho mai avuto richieste di questo tipo e forse non sono ancora preparato.  Se  persone dello stesso sesso si amano non sono certo io che posso vietarlo, ma celebrerei un rito diverso dal tradizionale, un qualcosa studiato proprio per l’occasione. Nella celebrazione tradizionale si parla di moglie, marito e figli, nel caso omosessuale non sarebbe corretto. Bisognerebbe parlare di diritti correlati espressivamente al contesto omosessuale. La famiglia tradizionale e la celebrazione di un matrimonio etero sono fuori da questo contesto’.

Luca Cortese, sindaco di Sarcedo. ‘Oggi, come pubblico ufficiale rispetto la legge e quindi non trascriverei alcun tipo di matrimonio fuori da quello previsto. Ma non sono contrario. Se la legge cambiasse, celebrerei matrimoni anche tra omosessuali.L’amore è amore e non sarei nessuno per ostacolarlo. Credo fortemente che dobbiamo rispettare l’articolo 3 della Costituzione e rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l’uguaglianza tra i cittadini’.

Natalia Bandiera

Anna Bianchini

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia