“A margine dei lavori preparatori della prossima riunione del Cipe, ho avuto modo di verificare con il ministro Lupi la situazione relativa al progetto della Valdastico Nord e di riscontrare la sua sensibilità nei confronti dell’opera. Posso dire che il ministro condivide la ‘sfida del fare’ lanciata dai veneti”.
E’ il governatore Luca Zaia a comunicare questa identità di vedute con il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, sul prolungamento della Valdastico.
“Un’opera per noi strategica – sottolinea Zaia – che deve chiudersi il più rapidamente possibile, considerando anche che si tratta di un’infrastruttura che non ha costi per lo Stato e che non pesa sul bilancio pubblico”.
“La sua realizzazione – conclude il Governatore – significa per il Veneto poter disporre di un altro valico, di sgravare la A4 da milioni di passaggi di mezzi, limitandone sensibilmente così l’inquinamento e la pericolosità. Ma significa anche inserire in una più ampia rete viaria il Polesine, sottraendolo a una secolare marginalità”.
RIUNIONE PREPARATORIA CIPE SULLA VALDASTICO. CIAMBETTI: “SULLA A31 BASTA PERDERE TEMPO: NO A OGNI TENTATIVO DI RINVIARE LA DECISIONE DEFINITIVA”
“Non possiamo ammettere nuovi ritardi e dilazioni: la Valdastico Nord si può fare, non abbiamo di certo bisogno di ulteriori verifiche e approfondimenti che rischiano solo di procrastinare nel tempo una decisione che è matura quanto necessaria”.
L’assessore regionale al bilancio, Roberto Ciambetti, partecipando a Roma a una riunione preparatoria alle prossime sedute del Cipe per affrontare il nodo della Valdastico, è stato estremamente chiaro nel delineare le posizioni del Veneto sulla questione: “Semaforo rosso a ogni tentativo, più o meno pretestuoso, per dilatare ancora i tempi del pronunciamento definitivo sulla Valdastico. Ho fortemente sostenuto – spiega – che non possiamo attendere oltre: è dal 2007 che si sta affrontando, analizzando e approfondendo la situazione in ogni suo aspetto. Per questo posso dire che oggi eventuali contestazioni non trovano fondamento, a iniziare dal problema della copertura economica che è assicurata”.
“Siamo davanti a un’opera strategica – prosegue Ciambetti – che non prevede esborsi per lo Stato. E’ un dato di fatto, come quello che la società autostradale è ben disposta ad accollarsi ogni onere. Incontestabile, inoltre, è l’impatto positivo che il completamento a Nord della Valdastico avrebbe sui flussi di traffico, assicurando un decongestionamento dell’Autostrada del Brennero nel tratto tra Rovereto e Verona, una velocizzazione del trasporto e dei collegamenti tra il Trentino e il Veneto centrale e la dorsale adriatica, nonché una fluidificazione dei flussi lungo la A4, tra l’ambito veronese e quello padovano”.
“Dobbiamo tenere conto – rileva Ciambetti – dell’inserimento della A31 nell’impianto a maglia della rete viaria del Veneto e, più in generale, del Nordest: la Valdastico viene infatti intercettata innanzitutto dalla Pedemontana e si collegherà dunque con il trevigiano e da qui verso il Friuli Venezia Giulia, s’innesta nell’asse della A4 e poi si sviluppa nel Polesine fino a collegarsi alla Padana Inferiore e alla Padova – Bologna”.
“I trentini, arroccandosi nelle prerogative loro garantite dallo Statuto di autonomia, sostengono che senza il loro assenso l’opera non sarà mai cantierabile – conclude Ciambetti – e l’autonomia è certo un elemento indiscutibile e importante che rispettiamo. Ma non può essere usato per contrastare un’opera strategica la cui ricaduta riguarda il sistema Paese. E su questa posizione anche il Governo è decisamente più prossimo alle nostre posizioni e alquanto scettico, a dir poco, davanti alle obiezioni trentine che non considerano l’interesse generale che di norma è predominante in questo tipo di scelte, soprattutto quando l’arretratezza della dotazione infrastrutturale costituisce un handicap pesante che si riflette anche oltre i confini nazionali”.