Dario Tomasi, è arrivato a un passo dal riuscire a diventare sindaco di Schio al primo turno. E’ deluso o il risultato è in linea con le sue attese?
“Sono molto soddisfatto del risultato. E’ andata addirittura meglio delle previsioni, credevo che ci saremmo fermati attorno al 40%. Bene così, una buona fase di partenza. Ora abbiamo quindici giorni di tempo per convincere non solo gli elettori che hanno votato per me a scegliermi di nuovo, ma anche gli altri”.
Le manca appena un 5%, non sembra un’impresa impossibile…
“Non sottovaluto mai un avversario. Segno i punti a mio favore solo quando li ho realizzati. Con questa filosofia correrò per il ballottaggio, come ho fatto con le primarie e per il primo turno delle amministrative”.
Ha sentito qualcuno dei suoi avversari oggi?
“Solo Valter (Orsi, ndr), l’ho sentito al volo. Poi sono stato tutto il giorno a scuola, una riunione dopo l’altra”.
Che rapporto ha con Orsi?
“Ci conosciamo da vent’anni. E siamo legati da un reciproco rispetto, anche se spesso ci siamo combattuti sul fronte politico. Ma se c’incontriamo per strada, un caffè insieme lo prendiamo di certo”.
Stile. Fair play. Sembra quasi non essere in Italia…
“Farò tutto il possibile per mantenere una campagna elettorale dai toni civili, come è stata finora. Non voglio campagne elettorali che continuino anche dopo la fine. Estremizzare non è mai un bene”.
Torniamo al 5% che le manca: da dove ritiene possano arrivarle i voti necessari per diventare sindaco?
“Dal lavoro continuo del nostro gruppo, dall’impegno per un forte rinnovamento che abbiamo dichiarato e dimostrato fin dai giorni delle primarie, dal riuscire a far comprendere questo messaggio anche alle fasce più giovani degli elettori. Questa è la nostra strada”.
E’ sorpreso dall’esito del primo turno delle amministrative? C’è un dato, oltre al suo, che non si aspettava?
“Mi ha sorpreso, in negativo, il risultato del candidato di Forza Italia, Marco Tolettini. Pensavo che per i contenuti che aveva portato nel suo programma potesse ottenere un maggior numero di consensi”.
Punti di coincidenza tra Pd e Forza Italia?
“Punti di coincidenza, e ovviamente punti di discordanza, ci sono in tutti i programmi se messi a confronto. E io li studio con molta attenzione. Se diventassi sindaco, coinvolgerei i consiglieri dell’opposizione per lavorare insieme su quei punti specifici. E’ inutile dividersi su questioni ideologiche, quello è uno schema della politica nazionale da vent’anni a questa parte. E’ un paesaggio deviante che i tg continuano a rappresentare. Qui no, qui è diverso. Qui c’è da amministrare una città. Se la maggioranza degli scledensi decideranno che dovrò essere io alla guida della corriera sarò responsabile di tutti i passeggeri, non solo di quelli che mi hanno votato. Per me il dialogo è fondamentale”.
Il suo avversario sostiene che astenersi vuol dire appoggiare Tomasi. E’ d’accordo?
“Dipende. Se si astiene uno che ha votato me al primo turno, allora appoggia Orsi. Poi capita che chi ha perso il candidato votato al primo turno non torni a votare. Ed è vero anche che dal ’95 a oggi tutti i turni di ballottaggio hanno avuto affluenze inferiori al primo turno, e qui c’era anche il traino delle Europee. Comunque il mio impegno sarà quello di convincere tutti a votare”.
Cosa ha detto complessivamente il voto del 25 maggio?
“Ha detto che il voto di speranza ha prevalso sul voto di rabbia. Schio è un punto della nave che si chiama Italia. E noi dobbiamo guardare a quello che accade attorno a noi. Per fortuna sembra che il paese si stia riprendendo”.
di redazione Thiene on line