Quando sono tirate giù le saracinesche dell’ex pizzeria Bounty, a Thiene, non sono particolarmente belle. Anzi, sono parecchio malandate, con quel rossastro scolorito e scrostato. Avrebbero proprio bisogno di una passata di colore. E dev’essere stato, più o meno, lo stesso pensiero del writer che alcune sere fa, precisamente la notte tra il 28 e il 29 aprile scorsi, ha deciso di abbellire a modo suo, l’esterno del locale in via Solferino 40, che ora è un disco-bar.

Colori in pugno si è dedicato alla prima saracinesca, mentre la seconda l’ha divisa a metà. E come tela ha usato anche i muri dell’edificio. Così sono spuntate creature fantasmagoriche, cavalli marini dal magnifico dorso squamato che dal marciapiede si arrampicano fino a fare il solletico al balcone sovrastante, personaggi surreali sparsi qua e là con gli occhi alle estremità delle zampe, macchie di colore acceso sui toni del verde petrolio e del blu. Una vera opera d’arte. Peccato però che sulla prima saracinesca sia comparso, alto due metri e passa, un gigantesco fallo iper-realista, sui toni del blu e del viola, con delle screziature di bianco che lasciano pochi dubbi sulle reali intenzioni, quantomeno grafiche, dell’artista. 

Perché di artista si deve parlare: la mano c’è, degna di un illustratore di fumetti hard. Perché invece abbia scelto quelle saracinesche come tela, è ancora tutto da appurare. Ma c’è chi dice si sia trattata di una trovata pubblicitaria, dal risultato indubbiamente efficace. Una sola cosa è certa: il disegno voleva quantomeno essere irriverente.

Comunque sia, quell’enorme organo maschile al culmine della sua potenza non è passato inosservato, al punto che al comando della polizia locale sono arrivate diverse telefonate, non ultima quella del sindaco Casarotto, che ha chiesto di risolvere, con una certa celerità, il problema. Il responsabile della polizia locale ha quindi contattato il difensore di fiducia del titolare dell’ex pizzeria, che si è impegnato intanto a “coprire” la parte più sconcia dell’opera (cosa che è stata eseguita già il pomeriggio del 29 aprile, con dei teli scuri). Nessun reato è comunque configurabile. Si pensava all’articolo 529 del codice penale, “Atti e oggetti osceni”, che però recita così: “Agli effetti della legge penale, si considerano osceni gli atti e gli oggetti, che, secondo il comune sentimento, offendono il pudore. Non si considera oscena l’opera d’arte o l’opera di scienza, salvo, che, per motivo diverso da quello di studio, sia offerta in vendita, venduta o comunque procurata a persona minore degli anni diciotto”. Passaggio controverso dato che di arte senza dubbio si tratta, ma è pur vero che così esposta sia da considerare “offerta” anche ai minorenni di passaggio. “Per quanto ci riguarda – spiegano al comando della polizia locale – la vicenda è chiusa”. E se non il committente, sarebbe comunque interessante individuare l’autore dell’opera. Magari prima che decida di fare il bis.

di redazione Thiene on line

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