Ci sarà anche lui, l’inviato de la Stampa Domenico Quirico, venerdì prossimo a Palazzo Toaldi Capra, a Schio. L’appuntamento è fissato alle 18. Quirico racconterà la sua storia di inviato di guerra, rapito in Siria nell’aprile 2013, rimasto poi in ostaggio 5 mesi

“in terre dove la rivoluzione è diventata fanatismo e ha trasformato le stesse in zone di brigantaggio”. Ha scritto un libro sulla vicenda, presenterà il libro scritto insieme a Pierre Piccinin da Prata, un insegnante belga che ha vissuto la stessa esperienza accanto a Quirico. Il libro s’intitola “Il paese del Male. 152 giorni in ostaggio in Siria”.

L’editore Neri Pozza presenta così il libro sul suo sito: “Il 6 aprile 2013 Domenico Quirico e Pierre Piccinin da Prata imboccano un sentiero pietroso che serpeggia tra le montagne e i ciliegi in fiore piantati sui contrafforti dell’Anti-Libano e penetrano in Siria. Sono in compagnia di coloro di cui vogliono narrare le gesta: i miliziani dell’Armata siriana libera, gli oppositori di Bashar Assad, i ribelli, i rivoluzionari. Qualche giorno dopo, nei pressi della città di al-Qusser, in una notte buia in cui nulla sembra vivere, l’Armata siriana libera li consegna a un gruppo di incappucciati che, sparando raffiche di mitra, li trascinano sul loro pick up. Seguono cinque mesi di strazio e di ira, di furia e rancore, di miserevole ingiustizia, resa ancora più tale perché inflitta da coloro che si credevano amici. Mesi trascorsi in stanzette sudice, in botole infami e luride prigioni, dove la luce è sempre accesa perché la voglia di dormire pesi tanto da far dimenticare ogni cosa; e dove il carceriere ordina di ripetere complicate parole arabe, mulinando il bastone, oppure si diverte a fingere di sparare alla tempia del prigioniero prima di andare a dirigere la preghiera, in prima fila, al suo Dio. Mesi in cui si diventa non il Nemico da rispettare, ma il Cristiano da disprezzare, l’Occidentale da schernire con un riso stridente e lacerante; mesi in cui non resta che la nausea di appartenere al genere umano. Le pagine che seguono sono la cronaca sconvolgente di questa prigionia. Sono pagine che colpiscono al cuore e, a un tempo, insegnano qualcosa di fondamentale: che non possiamo volgere lo sguardo altrove se, non lontano da noi, l’orrore della guerra è penetrato a tal punto nell’animo degli uomini da trasformare un paese intero in una terra desolata in cui il male «dispiega tutti i suoi stati; l’avidità, l’odio, il fanatismo, l’assenza di ogni misericordia», e in cui «persino i bambini e i vecchi gioiscono ad essere cattivi».

L’incontro, organizzato dal Comune di Schio in collaborazione con la Libreria Ubik, si svolgerà nella Sala degli Affreschi di Palazzo Toaldi Capra, in via Pasubio 52. L’ingresso è libero. Per info: cultura@comune.schio.vi.it. Telefono 0445.691406.

di Redazione Thiene on line

 

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