Il tiro si aggiusta, ma per la Cna non ancora abbastanza. Stiamo parlando del Sistri, vale a dire il Sistema di Tracciabilità dei rifiuti pericolosi. Una nota del Ministero dell’Ambiente annuncia che è in via di perfezionamento un decreto che escluderebbe dall’obbligo di iscrizione al Sistri gli enti

e le imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi fino a 10 dipendenti nei settori dell’industria, artigianato, commercio e servizi.

“Prendiamo atto con soddisfazione della prospettiva annunciata dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – ha dichiarato il Responsabile dell’Area Sicurezza e Ambiente di Cna Vicenza, Enrico Storti – di un decreto che, di fatto, cancellerebbe l’assurda equiparazione dei rifiuti di un parrucchiere e di un piccolo commerciante con quelli di un’industria. Finalmente sono state accolte le istanze della Cna e di Rete Imprese Italia. Questo schema di Decreto è la prova che il segnale che abbiamo dato con la manifestazione del 18 febbraio a Roma è, in parte, arrivato al nuovo governo che sta cominciando a comprendere l’inadeguatezza del sistema Sistri alle esigenze delle imprese e del Paese”.

Ma Cna Vicenza non muta, tuttavia, il giudizio profondamente negativo sul sistema di tracciabilità dei rifiuti. ”Il Sistri – prosegue Enrico Storti – è l’emblema della follia burocratica del nostro Paese. Il sistema ha infatti dimostrato troppe criticità, che riguardano l’interoperabilità, i malfunzionamenti tecnici e tecnologici di dispositivi e sistema, la lentezza delle procedure. Tutto ciò è costato 250 milioni di euro a 300mila imprese italiane. Riteniamo dunque assurdo e dannoso proseguire nella sua implementazione: dobbiamo al più presto sostituire il Sistri con un sistema di tracciabilità che risponda concretamente all’esigenza di una corretta gestione dei rifiuti, attraverso un modello che non gravi sulle aziende con ulteriori costi e procedure complesse ed ingestibili”.

Ad appoggiare la posizione sul sistema Sistri è anche la Presidente di Cna Vicenza, Cinzia Fabris. “Il Sistri deve essere superato – dichiara la Presidente -. E’ un sistema inefficiente, scarsamente trasparente e inadeguato, che comporta pesanti rallentamenti per le imprese e, in alcuni casi, addirittura il blocco delle attività. Per questo chiediamo al Governo di procedere rapidamente alla sua sostituzione con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che serva meglio allo scopo. Per far uscire dalla palude le imprese – conclude Cinzia Fabris – occorre ridurre il peso della burocrazia e del fisco. Finora però il Governo non sembra dello stesso avviso: l’avvio del Sistri e l’incremento delle aliquote Tasi sono due interventi che vanno in direzione decisamente opposta alle esigenze del Paese”.

di redazione Thiene on line

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