Un nuovo patto tra Comune di Thiene e Confartigianato: cambiano gli accordi per la gestione di Villa Fabris. Il Consiglio Comunale ha approvato nella sua ultima seduta la nuova convenzione che andrà a mutare, nella tempistica e nella sostanza,

l’accordo siglato nel maggio del 2000. All’origine del superamento del vecchio patto e alla stesura dei nuovi accordi ci sono le mutate condizioni economiche ed il mancato riconoscimento giuridico della scuola di restauro, per cause esterne non imputabili alla Confartigianato, ma che comunque costituiva parte integrante dell’accordo. Un ritardo che in passato era stato affrontato con tre proroghe dei termini per l’ultimazione dei lavori, formalizzate nel 2007, nel 2008 e nel 2012. Ma non è bastato.

Quando 14 anni fa era stata stipulata la prima convenzione, gli Artigiani, in cambio dell’uso gratuito per un periodo di 25 anni di Villa Fabris da adibire a sede della Scuola Internazionale di Artigianato Artistico e Restauro, si erano impegnati al recupero delle parti della Villa ancora inagibili e quindi al restauro delle ali, delle barchesse, della tinaia, della facciata del corpo centrale della villa, delle decorazioni interne, degli affreschi e intonaci del corpo centrale, nonché al restauro dell’esedra, delle fontane antistanti la villa, dei giardini, della chiesetta, del muro di recinzione lungo via Damiano Chiesa. Un elenco cospicuo di opere, dunque, il cui ammontare era stato stimato in cinque miliardi di vecchie lire.

Ad oggi i lavori finora effettuati sono quelli che riguardano le ali, le barchesse, la tinaia, il corpo centrale della villa e quindi quelli che garantiscono comunque la piena funzionalità della Scuola che vi risiede.

La situazione economica profondamente mutata rispetto al 2000, con rilevanti contrazioni del settore del restauro e dell’artigianato artistico in genere, che si erano evidenziate già a partire dal 2009, e il mutato quadro normativo nazionale di settore che restringono a pochi centri nazionali l’accreditamento per il riconoscimento della qualifica professionale, hanno indotto la Confartigianato a comunicare al Comune l’impossibilità a proseguire nel finanziamento degli interventi ancora da effettuarsi, essendo peraltro già completati quelli che garantiscono la piena funzionalità della Scuola.

Da qui il nuovo accordo, approvato dal Consiglio Comunale a fine febbraio 2014, che prevede, per la nuova concessione, un periodo di durata inferiore di sei anni e mezzo, con scadenza quindi al 31 dicembre 2018 anziché al 2025, vale a dire per un periodo di riduzione che è stato ricalcolato in funzione dell’importo dei lavori non ancora eseguiti benché previsti in base agli accordi originari.

I lavori non ancora completati ammontano a 435.904,75 euro, pari a circa 870 milioni di lire.

In pratica con 25 anni di utilizzo dell’immobile e 5 miliardi di lire di opere da realizzare, secondo l’originario accordo risalente all’anno 2000, ogni anno di utilizzo corrispondeva ad un impegno economico della Confartigianato pari a 200 milioni di lire. Di qui il conteggio, che ha anticipato al 2018 la scadenza dell’accordo in base all’ammontare dei lavori che restano da eseguire, che corrisponderebbero a circa quattro anni e mezzo di riduzione, a cui sono stati aggiunti due anni in più, tutto a favore del Comune.

La nuova convenzione, che sarà formalizzata a breve tra le parti, renderà possibile completare entro il 2015 i rimanenti lavori relativi al restauro dell’esedra, delle fontane antistanti la villa, dei giardini, della chiesetta e del muro di recinzione lungo via Damiano Chiesa, per una spesa complessiva di euro 384.484,00, dei quali solo euro 92.583,75 saranno a carico del Comune, mentre la rimanente parte sarà coperta da un contributo regionale già assegnato e che così non verrà perso.

Alla fine rimarranno esclusi solamente i lavori delle decorazioni e degli affreschi della parte nobile della Villa per un importo pari a 343.321,00 euro.

Inoltre la scadenza anticipata al 31 dicembre 2018 renderà possibile, alla prossima Amministrazione Comunale, ritornare in possesso dell’immobile per l’utilizzo che riterrà più opportuno, compreso ovviamente riformulare altri accordi con gli Artigiani per far restare a Thiene la Scuola di restauro.

di Redazione Thiene on line

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