AGI – “C’è un aumento dei disturbi mentali tra i ragazzi, però questo libro non vuole parlare tanto delle malattie quanto di come favorire la loro salute e aiutarli a stare meglio. Perché la salute mentale, come quella fisica, è un processo che è legata a molti fattori anche differenti e indipendenti. Le abitudini di vita possono fare la differenza e anche lo stile educativo dei genitori, il ruolo della scuola, sono tutte cose che possono aiutare i ragazzi a vivere meglio e a riconoscere le proprie emozioni e costruire relazioni più positive”. Lo dice parlando con l’AGI, Stefano Vicari, Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile, Facoltà di Medicina, Università Cattolica del Sacro Cuore. Dirige l’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, autore di un libro che è uscito recentemente in libreria “Adolescenti interrotti” (Feltrinelli). Un volume che si rivolge soprattutto agli adulti per invitarli a tessere nuove relazioni con i ragazzi, riconoscendone i malesseri ed essere sostegno e parte della cura. L’invito è agli adulti di tornare a essere comunità educante.

Quante ore trascorrono gli adolescenti sul web?
Stefano Vicari
Ma quando arrivano in ospedale i genitori si accorgono che c’è un problema?
Quando arrivano in pronto soccorso la situazione è abbastanza compromessa. A volte succede che i genitori non si accorgono di quello che i loro figli fanno. Racconto un aneddoto. L’estate scorsa stavo visitando una ragazza che indossava una felpa pesante, nonostante in quei giorni a Roma facesse molto caldo. Parlando con lei e cercando di instaurare un rapporto di reciprocità, l’ho invitata a sfilarsi la felpa. Togliendosi la felpa, la mamma che era seduta accanto a lei è impallidita. La ragazza aveva le braccia ricoperte di cicatrici, si praticava autolesionismo da tempo. Ma la cosa più terribile è stata la frase di questa ragazza rivolgendosi alla madre ‘serviva lui perché tu ti accorgessi di quello che io faccio da tempo’. Ho l’impressione che i genitori siano molto disattenti e anche felici di delegare l’attività educativa ad altri o altro, come lo smarphone. Questo libro “Adolescenti interrotti” vuole dire che la vita può riprendere, però serve uno sforzo da parte della comunità degli adulti per esserci e garantire una presenza affettiva. I ragazzi oggi lamentano solitudine e spesso l’unica forma di compagnia sono le chat virtuali.
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia