“Il disagio giovanile rappresenta un tassello importante su cui è fondamentale intervenire, se è vero, come dicono le statistiche, che il suicidio è la prima causa di morte tra i ragazzi. Diventa quindi estremamente importante sostenere le nuove generazione, garantire un’azione sinergica di intercettazione precoce del disagio giovanile, di rieducazione, accompagnamento, recupero e sostegno degli adolescenti in difficoltà, a causa di depressione, ansia, disturbi psicologici. Una sfida significativa, da sostenere in termini di risorse e progettualità, che va di pari passo con il sostegno della fascia più anziana della popolazione, in continua crescita. Il connubio giovani-anziani dovrà quindi essere al centro dell’agenda politica del nostro Paese. Un obiettivo prioritario che potrà essere realizzato attraverso un lavoro di Rete tra pubblico, privato sociale e Terzo settore”.
Lo ha sottolineato questo pomeriggio l’assessore alla Sanità e al sociale Manuela Lanzarin, partecipando all’inaugurazione di ‘Casa Dalla Rovere’, la nuova comunità educativa-riabilitativa per adolescenti, che prevede anche uno spazio socio-culturale a servizio del territorio, realizzata in via San Gaetano n.33 a Thiene . All’appuntamento sono intervenuti, tra gli altri, Sante Bressan, presidente della Fondazione di Comunità Vicentina per la Qualità di Vita, il sindaco di Thiene Gianantonio Michelusi, Pietro Menegozzo, presidente della cooperativa Radicà, mons. Antonio Mattiazzo, vescovo emerito di Padova e Ambrogio Dalla Rovere, che ha donato la casa di famiglia e le risorse necessarie per la sua ristrutturazione.
“Ringrazio tutti gli attori coinvolti – ha sottolineato Lanzarin – ognuno dei quali ha costituito un tassello importante per questa azione di filantropia strategica, attraverso cui la donazione di un privato, espressione di un welfare di comunità, ha sviluppato un precorso sinergico capace di dar vita a un progetto strutturato di grande impatto per il territorio. La Fondazione di Comunità ha rappresentato un’intuizione più attuale che mai, perché ha garantito la costituzione di una rete di collaborazione tra istituzioni locali, mondo cooperativo e imprenditoriale, a servizio dei cittadini. La nuova Comunità Educativa-Riabilitativa per minori e adolescenti (C.E.R.), potrà accogliere fino a 12 tra ragazzi e ragazze, che vivono situazioni di vulnerabilità e sofferenza psichica, offrendo loro percorsi educativi e terapeutici personalizzati, in un ambiente protetto. 12 ulteriori posti che si andranno ad aggiungere agli altri 150 dello stesso tipo disponibili nel Veneto e agli ulteriori 1600 posti che, nella nostra regione, rispondono in vario modo alle esigenze dei minori in difficoltà”.
Attraverso la collaborazione costante tra componente medica, psicoterapia individuale, lavoro in piccoli gruppi di tipo riabilitativo – è stato sottolineato – verrà data risposta al bisogno di protezione, crescita e tutela degli ospiti garantendo il diritto agli affetti. La struttura ospiterà anche una serie di attività complementari per il benessere delle nuove generazioni e delle loro famiglie, tra cui percorsi educativi individualizzati e in piccolo gruppo; programmi di promozione del benessere rivolti a studenti e classi scolastiche; laboratori per contrastare la dispersione scolastica, attività di sostegno alla genitorialità, spazi di espressione creativa e culturale aperti alla comunità.
