Il gioco d’azzardo sta distruggendo le famiglie, è un fenomeno dilagante di cui è complice lo Stato che favorisce l’installazione delle macchinette e la vendita dei gratta e vinci. Trova terreno fertile delle ‘nuove povertà’, le vittime diventano dipendenti dal gioco, si indebitano fino al collo e arrivano a chiedere contributi ai comuni per poi giocarseli.
‘E’ una vera e propria emergenza – ha esordito il sindaco Gianni Casarotto, che ha deciso di scendere in campo, trascinando nel suo impegno i sindaci dell’Alto Vicentino e la Chiesa con in testa il vicario Don Antonio Guarise. ‘Ne ho parlato anche al Prefetto – ha continuato Casarotto – perchè noi amministratori non possiamo rimanere indifferenti dinanzi ad un fenomeno dilagante come questo. Un allarme sociale che va contrastato nonostante uno Stato non solo disattento, ma che ha reso i Comuni impotenti e costretti a subire l’installazione di macchinette mangiasoldi che stanno distruggendo intere famiglie’.
Domenica 23 febbraio , nelle parrocchie del Vicariato di Thiene sarà possibile, al termine delle messe, firmare per la proposta di legge di iniziativa popolare promossa da Legautonomie con Terre di Mezzo, riunite nella Scuola delle Buone pratiche, per la tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro-giochi d’azzardo.
“Come per la campagna Liberaladomenica – ha concluso Casarotto – i Sindaci del Vicariato di Thiene promuovono un’iniziativa concreta per arginare il fenomeno dilagante del gioco d’azzardo. Tutti i cittadini sensibili al problema hanno la possibilità di firmare a sostegno di una legge che intende dare ai Sindaci il potere di intervento e di regolamentazione. L’obiettivo è tutelare i cittadini”.
Alle operazioni di raccolta firme collaborano i Comitati di Quartiere.
Insieme al Comune di Thiene aderiscono all’iniziativa anche Fara Vicentino, Lugo Vicentino e Zanè.
“Quello del dilagare del giorno d’azzardo è un problema che interessa tutti” – ha detto il Sindaco di Zanè, Alberto Busin – il nostro impegno è fermo’.
”Anche nei paesi più piccoli – ha aggiunto l’assessore di Calvene, Silvia Pauletto – il fenomeno è presente e costituisce un pericolo per i bilanci familiari. Ci sono persone disagiate che vengono a chiederci dei contributi che poi, ‘reinvestono’ nel gioco, convinti di poter risollevare le loro sorti economiche. Entrano in un circolo vizioso, che li rende schiavi’.
“E’ tempo di prendere una posizione ferma su un fenomeno grave – precisa il Vicario Foraneo, don Antonio Guarise, facendosi portavoce dei parroci del territorio – che sta dilagando tra le fasce più deboli della cittadinanza. In tema di gioco in denaro, in cui non ci sono contenuti etici, è necessaria una regolamentazione per non abbandonare i più indifesi in balia di una sudditanza che diventa una vera patologia e che corrode i patrimoni mettendo in difficoltà intere famiglie”.
Il quadro descritto da Don Guarise, durante la conferenza stampa che si è tenuta in municipio a Thiene, è davvero allarmante: ‘Mi è capitato di ascoltare lo sfogo di persone direttamente o direttamente colpite da questo fenomeno, che sta colpendo le vittime delle cosiddette ‘nuove povertà’ e non possiamo rimanere indifferenti. Si tratta di personalità fragili, che vengono inghiottite dal vizio del gioco che li consuma portando via con se anche il resto delle loro famiglie’.
Il gioco d’azzardo mette a rischio la serenità e la sicurezza di persone, famiglie e comunità. Altera i presupposti morali, sociali e civili degli Italiani: ai valori fondati sul lavoro, la fatica, i talenti, sostituisce il caso, la fortuna, l’azzardo.
I NUMERI. Nell’arco di dieci anni il territorio urbano è stato via via occupato da istallazioni di gioco d’azzardo generando rilevanti problemi di pertinenza delle amministrazioni locali. In base ai dati pubblicati da Legautonomie, l’Italia, con una spesa complessiva per giochi d’azzardo passata dai 24,8 mld del 2004 agli 87 mld
del 2012 (più del 5% del Pil), è prima in Europa e terza nel mondo tra i Paesi che giocano di più. Un settore, quello dei giochi, cresciuto in maniera distorta e disordinata, all’interno di un quadro normativo frammentato e dai profili fiscali fortemente squilibrati che non riconosce in capo ai Sindaci alcun potere di intervento. Le amministrazioni locali, infatti, pur vedendosi ricadere sul territorio gran parte degli effetti sociali, economici, urbanistici e finanziari, non hanno alcun potere né d’indirizzo, né regolativo, né ispettivo.
Di fronte a questa situazione chiaramente insostenibile Legautonomie con Terre di Mezzo, riunite nella Scuola delle Buone Pratiche, hanno avviato una campagna di sensibilizzazione e mobilitato le amministrazioni locali intorno a due iniziative principali e strettamente collegate: Il Manifesto dei Sindaci per la legalità e contro il gioco d’azzardo e la proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela della salute degli individui tramite il riordino delle norme vigenti in materia di giochi con vincite in denaro-giochi d’azzardo.
La proposta di legge di iniziativa popolare è stata presentata il 9 ottobre nel Comune di Milano alla presenza di centinaia di amministratori e da qui è partita la raccolta delle firme.
In 21 articoli la proposta di legge intende riordinare in un codice unico le norme sul gioco d’azzardo necessarie per prevenire davvero le conseguenze nocive di questo gioco.
La proposta tocca i temi della tutela della salute delle persone, dei poteri ai Comuni, del contrasto reale alle infiltrazioni mafiose e illegali, ai luoghi e caratteristiche dei giochi, recupero finanziamenti per le cure, la prevenzione e la ricerca.
Gli articoli della prima parte della legge intendono tutelare la salute dei cittadini e sanciscono che le persone più fragili vadano protette, ai minorenni debba essere impedito davvero di giocare, la pubblicità debba essere fortemente regolata (art. 4,5,6)
I giocatori patologici devono essere curati davvero, su tutto il territorio nazionale. I loro familiari devono avere assistenza psicologica (art. 7).
Si istituisce un fondo, mediante l’1% del fatturato complessivo del gioco d’azzardo, per la cura, la prevenzione e la riabilitazione e si incrementa il fondo antiusura per il pagamento dei debiti da GAP (art. 8).
Si avviano attività di ricerca e monitoraggio delle forme di GAP in Italia (art. 9) con l’1% delle somme non riscosse e delle multe. Viene finanziato l’Osservatorio sulle dipendenze da gioco d’azzardo. Si riorganizza l’Osservatorio nazionale sulle dipendenze da gioco d’azzardo e si ridefiniscono le competenze dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (art. 12, 13).
La seconda parte conferisce maggiori poteri ai Comuni e asserisce che i sindaci, sentiti i questori, sono le autorità che autorizzano l’apertura di sale da gioco e l’installazione di apparecchi per il gioco (art. 11). Ai Comuni vanno trasferiti finanziamenti specifici per
attività formative e culturali (art. 9) mediante lo 0,50% delle somme giocate che va trasferito sulla L 328/2000.
Quindi la legge si interessa del contrasto alle infiltrazioni mafiose, ai flussi di denaro illegali, ai fondi di investimento, trust e società anonime e con caratteristiche di opacità (art. 14, 15, 17).
Si prevede l’applicazione il codice delle leggi antimafia. I soggetti condannati, anche senza sentenza definitiva, o solo imputati, così come i loro familiari, non possono ottenere concessioni.
Le società fiduciarie, i trust e i fondi di investimento sono obbligati a dichiarare l’identità del soggetto mandante o del titolare effettivo.
I flussi finanziari devono essere tracciabili mediante l’uso di conti correnti bancari e postali, i clienti che compiono operazioni sensibili vanno identificati e i dati trascritti mediante sistemi informatici. Tutte le operazioni diventano tracciabili con l’istituzione dei registri delle scommesse e dei concorsi pronostici .
Circa i luoghi del gioco prevede che entro due anni dall’approvazione della legge si potrà giocare d’azzardo solo nelle sale gioco, autorizzate con legge apposita.
I giocatori possono chiedere di essere esclusi dal gioco, nelle aree per il fumo non devono esserci apparecchi per il gioco, le giocate devono avere una durata minima di 4 secondi, sono vietati apparecchi per la lettura automatica delle giocate, il costo di ogni partita non deve essere superiore a 1 euro e ogni vincita non deve superare i 100 euro.
La proposta di legge prevede che percentuali del fatturato, dei premi non riscossi e delle multe vadano per la cura, prevenzione, formazione e ricerca (art. 8,9).
Altri articoli della legge riguardano l’armonizzazione fiscale tra il gioco d’azzardo e le altre imprese (Art. 10) ed il contrasto reale all’evasione fiscale e tributaria (art. 16) con sanzioni più aspre (art. 21).
Per info è possibile consultare il sito: www.lombardia.legautonomie.it
di Redazione Thiene on line