“I dazi sono sempre un problema, poi se minacci di metterli al 200% la cosa si fa catastrofica…”. Come il Pd, in Veneto, anche Forza Italia è in allarme per i dazi sul vino. Il consigliere regionale di Forza Italia Alberto Bozza parla appunto di “catastrofe” e “danno inestimabile”, ma ha fiducia che “nell’azione del vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, che sta lavorando sia per fermare l’infausta ipotesi, sia per individuare nuovi mercati che aggirino eventuali nuovi dazi”. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di riferimento per Valpolicella, Amarone e Prosecco, e dunque “capiamo bene la portata della questione per il Veneto e le sue grandi denominazioni. Stiamo parlando di un comparto che crea Pil, occupazione, indotto, ma anche qualcosa di inestimabile sul piano immateriale, cioè il valore della nostra storia e cultura vitivinicola che viene esportata negli Stati Uniti, un brand identitario di eccellenza. Auspico che si rimanga nel terreno delle minacce negoziali e non si vada oltre- continua Bozza- sappiamo qual è il metodo non proprio ortodosso di Trump. Credo che questa nuova ondata di protezionismo commerciale alla resa dei conti non convenga a nessuno, in primis agli Usa. Lo stesso Tajani lo dirà a Rubio”. La speranza è dunque che “tutto possa rientrare, o quantomeno, nel peggiore dei casi, si mantenga una linea sostenibile”. Bozza spera però che “la stessa Ue freni le frange più oltranziste al suo interno che in questi anni hanno messo nel mirino il mondo del vino – il Piano Beca sull’etichettatura allarmistica- o l’intero agroalimentare italiano con il Nutriscore”
