Foto e articolo a cura di Le contrade – APS
Pedemonte, piccolo paese situato all’estremo della Valle dell’Astico, al confine con la Provincia Autonoma di Trento, un tempo faceva parte del territorio del regno Austroungarico, di cui rimangono ancora alcune sporadiche testimonianze nell’architettura e nelle usanze.
Parte da qui, ed in particolare dalla Contrada Scalzeri, il percorso che, dopo circa 3 ore di cammino e 750 metri di dislivello positivo, vi porterà a scoprire la Fortezza Austroungarica della prima guerra mondiale meglio conservata del Trentino Alto Adige.
Dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio della contrada, solitamente non affollato, ci si incammina lungo la via principale in direzione del sentiero della “Strada della Riva”, che si imbocca vicino al piccolo negozio di alimentari, si supera la cascata del Gorgo Santo, che si slarga tra le rocce in uno specchio d’acqua verde e cristallina, ed il Gorgo Santo Inferiore e Superiore, fenomeni carsici particolarmente rari, da cui, in periodi abbondantemente piovosi, fuoriesce l’acqua che alimenta le cascate sottostanti ed il torrente Astico.
A lato del sentiero, un poderoso muro a secco sottolinea l’importanza che questa via di salita ha rappresentato per centinaia di anni.
Il sentiero prosegue pianeggiante fino al guado del torrente Rio Torto regalando panorami di rara bellezza.
All’imbocco della strada del Rio Torto si gira a destra fino al successivo tornante, dove si svolta dirigendosi verso contrada Brancafora, fino all’imbocco del sentiero che porta a Forte Belvedere.
Da qui il percorso, fino ad ora principalmente pianeggiante, aumenta repentinamente la propria pendenza.
Superati una decina di tornanti ci si addentra nella Valle del Rio Torto (qui il percorso non è adatto ai deboli di cuore perché il sentiero è ricavato su un versante molto ripido) ed il sentiero spiana.
Arrivati a “La Crosetta”, a quota 790 metri, si imbocca il sentiero 297 che nel giro di poco porta all’ultimo tratto di salita vera.
Lungo il sentiero sono ancora presenti testimonianze rurali degli avamposti della grande guerra.
Completato l’ultimo tratto di salita il sentiero si trasforma in mulattiera, che, costeggiando il crinale, ci porta rapidamente al Forte Belvedere.
Vi consigliamo di fermarvi a prendere un po’ di fiato sulle panchine del parco superiore al Forte, facendovi stupire dalla maestosità del Becco di Filadonna che si staglia grandioso verso nord.
Non mancate, specialmente nei mesi estivi, di visitare l’interno della fortezza (vi consigliamo di portare una felpa).
Il ritorno prevede di percorrere lo stesso sentiero fino all’imbocco in contrada Brancafora, qui consigliamo di svoltare a destra per visitare la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta di Brancafora a Pedemonte e fare ritorno lungo la strada del Rio Torto (che si può imboccare sul sentiero di fronte al cimitero).
Non mancate di percorrere il tratto di ciclabile che in contrada Longhi costeggia il Torrente Astico.
Sia lungo la “Strada de la Riva” che lungo la ciclovia dell’Astico si trovano le tabelle descrittive la flora e la fauna del luogo, realizzate dall’associazione “Le Contrade”.
𝐿𝑒 𝐶𝑜𝑛𝑡𝑟𝑎𝑑𝑒
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