Non è solo Fratelli d’Italia a sollevare dubbi e perplessità su quanto sta accadendo alla Fondazione del Teatro Civico. Nel mirino dell’opposizione in massa la nomina di Marco Gianesini.
In un’interpellanza rivolta al Sindaco del Comune di Schio, i consiglieri comunali del gruppo consiliare di minoranza sollevano una serie preoccupazioni riguardo alla recente nomina del Presidente della Fondazione Teatro Civico, l’istituzione culturale di punta della città. In particolare, viene messa in discussione la scelta di abbandonare il modello della terzietà, che ha finora contraddistinto la gestione della Fondazione e che, secondo i consiglieri firmatari, ha portato a risultati altamente positivi, sia sul piano culturale che gestionale.
Secondo i consiglieri, la terzietà del Presidente della Fondazione, ovvero la sua indipendenza dall’Amministrazione Comunale, è stata fondamentale per garantire due aspetti cruciali: l’attrattività di sponsorizzazioni esterne e la credibilità nell’ambito culturale e artistico. È stato infatti evidenziato come l’assenza di un legame diretto con la politica abbia permesso alla Fondazione di attrarre contributi esterni più consistenti rispetto a quelli comunali, dimostrando l’efficacia di questo approccio.
La figura di un Presidente politicamente neutrale ha inoltre, assicurato che le scelte culturali e artistiche della Fondazione fossero improntate a maggiore indipendenza e libertà, senza le possibili interferenze derivanti da logiche politiche. I consiglieri ricordano come il lavoro Silvio Genito, l’ultimo Presidente della Fondazione, sia stato in questo senso particolarmente apprezzato e encomiabile, tanto che, la Fondazione è riuscita a superare la propria dipendenza dai fondi comunali.
La Nomina del nuovo presidente
Tuttavia, la recente decisione dell’Amministrazione Comunale di nominare l’assessore Gianesini come nuovo Presidente della Fondazione Teatro Civico ha sollevato diverse perplessità tra i consiglieri firmatari dell’interpellanza. In primo luogo, viene messo in discussione il profilo dell’assessore Gianesini, accusato di non possedere una “significativa esperienza” né nel campo culturale né in ambito manageriale. Secondo i consiglieri, tale scelta non risponde alla complessità e all’importanza della gestione di un’istituzione culturale di tale rilevanza.
La critica più forte riguarda proprio il superamento della terzietà nella nomina del Presidente. I consiglieri si chiedono per quale motivo l’Amministrazione Comunale abbia deciso di allontanarsi dal percorso virtuoso che, come dimostrato negli anni, ha portato grandi benefici alla Fondazione, sia in termini di attrattività economica che di autonomia culturale. In un contesto in cui la pianificazione futura di un ente così complesso come la Fondazione Teatro Civico richiede una gestione strategica, i firmatari dell’interpellanza ritengono che l’abbandono del modello della terzietà possa compromettere il successo continuativo della Fondazione.
I consiglieri evidenziano, inoltre, come la continuità del percorso intrapreso dal Dott. Genito, sia stato cruciale per l’affermazione dell’identità culturale della Fondazione. La sua esperienza, maturata all’interno della Fondazione stessa, ha contribuito a rafforzare la sua identità come un patrimonio condiviso dall’intera comunità. In tal senso, la nomina di un Presidente con esperienza e visione culturale sarebbe stata fondamentale per garantire la salvaguardia e lo sviluppo della Fondazione, un punto di riferimento essenziale per la vita culturale della città.
L’interpellanza al sindaco Cristina Marigo
In primo luogo, gli oppositori chiedono se l’Amministrazione abbia considerato altre figure qualificate per il ruolo di Presidente, in grado di garantire una gestione imparziale e culturalmente solida. Inoltre, sollevano la questione delle ragioni che hanno portato l’Amministrazione a rinunciare al modello della terzietà, chiedendo chiarimenti sulla scelta e sull’impatto che essa potrebbe avere sul futuro della Fondazione.
L’interpellanza, firmata dai consiglieri Cristiano Eberle, Elisabetta Moro, Giovanna Deon, Carlo Cunegato, Giulia Andrian, Giovanni Battistella e Davide Casarotto, solleva una questione cruciale per il futuro della cultura e della gestione delle istituzioni artistiche a Schio, invitando l’Amministrazione a una riflessione approfondita sul delicato equilibrio tra politica e cultura.
di Redazione AltovicentinOnline
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